Caserta. La Liguria e il Lazio splendido set cinematografico per Goffredo – e l’Italia chiamò, film che vede la firma per soggetto, sceneggiatura e regia di Angelo Antonucci . Le riprese del film, finanziato dal MIC, da Filse Liguria, in collaborazione con Genova Liguria Film Commission, sono iniziate in Liguria (30 maggio – 17 giugno) e terminate nel Lazio (Acilia e Sacrofano) a metà luglio. Prestigioso il cast: Maria Grazia Cucinotta, nel ruolo della madre, Vincent Riotta, il padre, Stefania Sandrelli, la nonna ed Emanuele Macone interpreta Goffredo Mameli, scelto tra oltre 50 candidature. Il film, narra la vita del giovane poeta e patriota genovese, morto in battaglia a Roma a soli 21 anni. Oltre ad essere stato tra i principali esponenti del Risorgimento, scrisse le parole dell’Inno d’Italia, musicato dal compositore Michele Novaro, interpretato dal compositore ligure Francesco Baccini.
“La storia dell’Inno d’Italia e del suo autore Goffredo Mameli – spiega il regista e sceneggiatore Angelo Antonucci – è una vicenda originale mai portata sul grande schermo fino ad oggi. Ho voluto sottolineare i momenti dell’infanzia e della giovinezza di Goffredo che, oltre ad essere stato l’autore del testo dell’Inno nazionale, è stato soprattutto un fervido patriota che ha lottato fino alla morte per difendere il Tricolore e per spronare gli italiani a reagire contro i francesi e gli austriaci per l’indipendenza italiana.” E’ un film storico che vede come protagonista Emanuele Macone, giovane ventunenne nel ruolo di Goffredo Mameli e dice: “Il personaggio di Goffredo rappresenta per me una grossa missione da affrontare: da un lato l’importanza eterna del personaggio storico a cui dare vita, dall’altra la ricerca attoriale e psicofisiologica per avvicinarmi al suo gigante ‘senso della vita’. Rappresentarlo mi obbliga a cambiare prospettiva, ad accoglierlo e immergermi nei suoi movimenti emotivi. Nella vita come nel film abbiamo la stessa età, ma non posso non riconoscere di non avere il suo coraggio e il suo trasporto, il suo ardore e l’entusiasmo da trascinatore dell’intera Patria. Con Angelo Antonucci il lavoro sul personaggio è iniziato subito dopo aver superato il provino. Ci siamo visti nel suo studio e abbiamo iniziato ad affrontare le scene analizzando il contesto storico, il carattere, il pensiero e l’emotività di Goffredo, cercando una chiave di lettura che potesse aiutarci a guardare nella stessa direzione. Io mi sono affidato completamente alla sua visione completa del puzzle, ovviamente colorando il personaggio con i miei istinti e attraverso le sue indicazioni. Nulla è casuale, anche uno sguardo a filo macchina è giustificato, anche una postura o il movimento di un arto: da parte mia, dopo un confronto che è durato settimane intense, c’è stato uno studio profondo del testo e del mio personaggio.”
“Quando il regista Angelo Antonucci – dichiara Mariagrazia Cucinotta– mi ha presentato il progetto, mi è subito piaciuto. Conoscere la non nota storia di Goffredo Mameli ha un duplice significato, da un lato ci rende orgogliosi perché il nostro Paese è pieno di geni e di eccellenze, dall’altro quel ragazzo di 21 anni, morto per la Patria, ci induce ad un grande rispetto, tutti i giovani dovrebbero apprezzare le gesta ed amare il nostro Inno così come accade nelle altre Nazioni, è la nostra identità e va difesa. Interpretare la madre di Goffredo Mameli è stato molto impegnativo anche a livello emotivo, è la madre d’Italia che perde l’amato figlio che, credendo negli ideali, sente di combattere per l’Unità d’Italia.”
“Ringrazio Angelo Antonucci per aver voluto portare sul grande schermo la storia di Goffredo Mameli, mai rappresentato fino ad ora. Interpretare il ruolo dell’Ammiraglio Giorgio Mameli – spiega Vincent Riotta – non è semplice, sento tutta la responsabilità del personaggio ed il dovere di fare e dare il meglio. Essere padre di un giovane patriota, la cui visione andava oltre i confini della famiglia naturale, ti pone di fronte ad interrogativi che spesso non hanno risposte e sembra quasi inverosimile che un giovane di 21 anni consideri l’Italia la sua vera famiglia. Per la libertà del suo amato Paese combatte e muore dopo lunghi giorni di agonia.” Il film vede la partecipazione straordinaria di Stefania Sandrelli nel ruolo della nonna. “Partecipare – dichiara- è stato un privilegio ben consapevoli che fosse un film inedito nonostante da sempre cantiamo l’Inno da lui scritto. L’unicità ha dato a tutti noi un sostegno particolare ed è stato molto bello lavorare con Angelo Antonucci, occhio attento ad ogni dettaglio e tutto il tempo che ci siamo presi prima per interpretare al meglio il ruolo, è servito quando siamo stati sul set, lavorando in un clima sereno con la gioia di poter far conoscere la storia di Goffredo Mameli.”