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Miasmi dallo Stir, vicini soffocati: ammodernamento all’orizzonte

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Ci risiamo. Aprire le finestre nella zona di sant’Andrea dei Lagni e aree vicine è stato impossibile nelle prime ore di stamane, fra le sei e le sette. Il solito olezzo e cattivo odore proveniente dall’impianto di tritovagliatura (STIR) di Santa Maria gestito dalla Gisec della Provincia ha invaso la zona sud della città creando quel solito nodo alla gola tipico dei fetori provenienti dai rifiuti in decomposizione.

Un fenomeno questo, che si ripete da anni e che non è stato mai possibile eliminare del tutto, nonostante le assicurazioni, gli interventi, le proteste di tutti quelli che hanno responsabilità dirette e indirette nella gestione dell’impianto che, non dimentichiamolo, ha subito negli ultimi tempi episodi incendiari i cui motivi non sono stati mai completamente individuati.

Ora si spera che il recente accordo fra la Regione, la Provincia di Caserta e l’EDA per lo stanziamento di 100 milioni di euro per un ammodernamento tecnologico degli impianti esistenti in Campania possa portare alla eliminazione di questi inconvenienti che rendono la respirazione quanto mai difficoltosa in città. E proprio in città, ci si lamenta per il carente servizio di raccolta dei rifiuti da parte della ditta DHI che ha in gestione il servizio.

Intere strade e a volte rioni sono trascurati, non tanto dal punto di vista dello spazzamento, ma anche e soprattutto della raccolta dei sacchetti che per intere giornate fanno bella mostra di sé agli angoli delle strade e alle cantonate dei palazzi dove si accentrano animali di ogni tipo e forma. Eppure il comune versa alla ditta ogni mese circa 500 mila euro per il servizio che il più delle volte lascia a desiderare nonostante tutti gli interventi dell’amministrazione che sollecita un miglior servizio e una diversa razionalizzazione della raccolta differenziata.