Il primo lancio
Marcianise/Maddaloni. Sono state annullate le ordinanze cautelari a carico diGiuseppe Barletta, patron dell’Interporto Sud Europa, e delle altre tre persone coinvolte nell’inchiesta ‘The Family’ portata avanti dalla Guardia di Finanza relativamente all’indagine sulla bancarotta fraudolenta e l’autoriciclaggio. Il tribunale del Riesame ha accolto le istanze presentati dagli avvocati difensori ed ha disposto la scarcerazione di Barletta e del suo fidato collaboratore, Nicola Berti, entrambi agli arresti domiciliari.
Annullato anche l’obbligo di firma a carico di Gennaro Mancini, già amministratore di diverse società del gruppo, in qualità di presidente del consiglio direttivo del Consorzio “Cogeri”, e Giuseppe Pisanti, anch’egli fiduciario del gruppo di società che fanno capo a Barletta, che è indagato per aver “dolosamente agevolato” la bancarotta concordataria dell’allora holding di gruppo, la Sep 92 sr.
Le accuse
L’ipotesi accusatoria, fondata su un articolato quadro indiziario, è che, a decorrere dal 2006, il gruppo imprenditoriale facente capo a BARLETTA Giuseppe, .dopo essere stato individuato, dagli enti pubblici competenti, quale soggetto attuatore dell’ “Accordo di programma” finalizzato alla realizzazione dell’Interporto di Maddaloni-Marcianise, attraverso la costruzione del centro logistico intermodale e del centro commerciale Campania, ha posto in essere una strategia volta a distrarre le liquidità di alcune società del medesimo gruppo, che avevano gestito i progetti infrastrutturali di cui sopra e che nel tempo avevano dolosamente accumulato ingentissimi debiti tributari (per oltre 130 milioni di euro), anche attraverso ripetuti omessi versamenti delle imposte dovute. Ed è stata proprio la rilevante, complessiva esposizione debitoria verso il Fisco del Gruppo Barletta ad indurre questa Procura a promuovere, già nel 2015, il ricorso di fallimento nei confronti di 3 società del medesimo gruppo.