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Auto sui binari e treni in tilt, giornata infernale per i pendolari

Acerra/San Felice a Cancello. Mercoledì infernale per i pendolari della tratta Napoli-Caserta via Cancello: corse in ritardo o dirottate su Aversa, auto su binari e addio ritorno a casa. L’episodio scatenante è avvenuto nel pomeriggio al passaggio a livello della stazione di Acerra: un automobilista ha attraversato dopo il segnale, sperando di evitare la lunga attesa e confidando di transitare prima dell’abbassamento delle sbarre. Così non è stato.

La vettura è rimasta sui binari e soltanto da dieci minuti la circolazione è ripresa. I disagi sono stati tanti e notevoli su tutta la linea: bloccata la normale attività delle stazioni di Casalnuovo, Acerra, Cancello Scalo e Maddaloni. A Napoli tanti pendolari hanno saputo dallo schermo di piazza Garibaldi cosa stava accadendo.

Già stamattina ci sono stati, per altri motivi, ritardi sulla linea.

 

Giornata di scioperi nel resto della provincia

Anche oggi, come già si era verificato nelle scorse settimane, migliaia di utenti della Circumvesuviana, la ferrovia gestita dall’Eav che copre diverse decine di Comuni nel Napoletano ma con stazioni anche nel Salernitano e nell’Avellinese sono rimasti a piedi a causa dello sciopero dello straordinario proclamato dagli operatori di stazione di alcune tratte. Il risultato è che numerose stazioni erano stamattina sbarrate con avvisi all’utenza che veniva invitata a recarsi in altri centri per poter prendere il treno o utilizzare navette bus piene però fino all’inverosimile.

 

Lavoratori ma soprattutto tantissimi studenti, universitari, ma soprattutto minori che frequentano i diversi istituti superiori delle zone interessate dallo stop alla circolazione sono rimasti in strada, senza che fosse possibile raggiungere i luoghi di studio. “Una situazione molto pericolosa – denuncia un genitore della zona vesuviana – anche perchè si tratta di ragazzi lasciati dai genitori che vanno a lavorare e che si trovano da soli, con tutti i rischi legati alle situazioni di cui si legge ogni giorno”. La vertenza è in atto da tempo, già altre volte si erano verificate queste interruzioni totali del servizio, poi si era trovata un’ipotesi di intesa che evidentemente non ha retto. L’Eav, che gestisce il servizio, nell’avviso agli utenti spiega che l’interruzione resterà a oltranza finchè non ci sarà una soluzione. Un disagio provocato, è scritto, “considerata l’attuale carenza di personale e la contestuale mancata accettazione di prestazioni straordinarie da parte del personale di presenziamento degli impianti fissi della infrastruttura Ferroviaria operante sulle linee Vesuviane”.

 

Il black out, senza alcuna corsa durante tutta la giornata, riguarda le tratte Poggiomarino-Torre Annunziata, Poggiomarino-Sarno, Pomigliano d’Arco-Acerra, Napoli-Centro Direzionale-San Giorgio a Cremano. Sulle prime tre è stato istituito un servizio bus sostitutivo. Su Facebook il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, sembra fare un riferimento indiretto alla protesta, postando la notizia dell’aumento per i docenti. “Agli insegnanti 5 euro di aumento al mese. E c’è chi non si accontenta di 250 euro”, che sarebbero quelli sui quali si è rotta la tregua. Sui social i commenti degli utenti, tra rabbia ed ironia. Ci sta chi rileva che lo stop è partito dopo che a inizio mese è stato rinnovato l’abbonamento e c’è chi auspica una class action dei pendolari per recuperare il danno, anche le spese per l’utilizzo di auto private in sostituzione dei treni. Ci sta chi dice che di questo passo la Circumvesuviana supererà la Roma-Lido nella classifica delle tratte ferroviarie ‘peggiori’ elabaorata da Legambiente. “Ma non si tratta – spiegano alcuni utenti rimasti a piedi davanti alla stazione di Scafati – di interruzione di pubblico servizio? In questo caso non ci sta un’autorità di qualsiasi tipo che dovrebbe accorgersi della situazione ed intervenire?”.