Recale. Un consiglio comunale quello di oggi, il primo dell’era bis di Lello Porfidia, abbastanza insolito per rappresentare quella che in gergo possiamo definire ‘partenza’, anzi la si potrebbe considerare una falsa partenza.
Infatti all’ordine del giorno non è stato inserito il punto che per antonomasia caratterizza la prima seduta di un qualsiasi Consiglio in Italia, e cioè l’elezione del presidente dell’assemblea. A sollevare l’interrogativo è stato il consigliere di minoranza Enzo Orballo: il sindaco ha replicato che bisogna apportare una modifica allo Statuto (fermo al 2002) e poi nella prossima seduta del 12 luglio si andrà a procedere con la nomina. Sarà Bruno Mingione.
Da indiscrezioni di corridoio, che prendiamo con la dovuta cautela, ci sarebbe qualche frizione, probabilmente in merito alla posizione di Ilaria Massi che nella precedente amministrazione era stata assessore.
Niente deleghe
Per altro Porfidia dopo aver declinato i nominativi della giunta, già ufficializzata con un atto deliberativo di diversi giorni fa, non ha nemmeno elencato le deleghe dei 4 assessori (3 donne ed un uomo). Una disparita di quote che potrebbe essere anche foriera del classico ricorso al difensore civico regionale, tanti lo hanno fatto e hanno quasi sempre prevalso. Poi a parte il rituale del giuramento e le solite commissioni, null’altro da segnalare.
Domenico Di Maio
A tenere banco ci ha pensato l’assessore ‘giardiniere’ Domenico Di Maio, autore di un intervento di 5 minuti all’inizio della seduta che si commenta da solo (Alleghiamo il video integrale in calce).
Lasciamo al lettore il giudizio, nel video si vede chiaramente che Porfidia lo ha cercato anche di fermare all’inizio e poi alla fine lo ha bloccato.
Il 66enne ha esordito testualmente così: “Sapete che nella passata consiliatura sono stato vicesindaco che stava sul territorio che andava a piantare gli alberi e ad innaffiarli. In questa consiliatura sono stato riconfermato consigliere e ricopro pure il ruolo di assessore, per chi non mi conosce, anche questa volta andrò a piantare e ad innaffiare le piante”.
A Recale in pratica non c’è nessun dipendente comunale disponibile per fare questo durissimo lavoro e ci deve pensare il vicesindaco/assessore?
Poi quasi verso la fine del suo intervento, Di Maio stava parlando dei giovani che si affacciano alla politica e faceva riferimento alla minoranza. Senza che i suddetti fossero ancora intervenuti a parlare, li ha accusati di aver fatto una campagna elettorale di denigrazione, poi il sindaco lo ha stoppato. Anche questo, lo ripetiamo, si vede chiaramente nel video.
Il nostro compito è quello di raccontare i fatti e di dare meno giudizi possibili, però, nell’ambito del gruppo consiliare ‘SiAmo Recale’ ci sono degli elementi che in queste prime settimane potrebbero essere maggiormente illuminati di Di Maio (anche i loro curricula parlano chiaro), evidentemente rimasto ancora alla campagna elettorale. Forse se avesse preso la parola la Gemma, Antonietta o la Giovanna sarebbe stato meglio…
Non sembrava un primo consiglio comunale
Non abbiamo avuto l’impressione di essere al primo consiglio comunale di un’amministrazione, di solito è una festa, invece alla fine si è andati via in ordine sparso, il primo a tagliare la corda in monopattino è stato Benito Bruno ‘Toninelli’ Mingione.
Una settimana fa a Portico dopo un consiglio comunale esaustivo e dopo una campagna elettorale molto accesa, in aula c’è stata grande cortesia e alla fine è andata in scena una grande festa in piazza con mille panini imbottiti, bibite, maxi brindisi con prosecco e fuochi d’artificio. Una partenza degna del miglior Verstappen e noi abbiamo videointervistato tutti gli esponenti della lista Avanti Portico, a Recale invece gli assessori della maxi quota rosa non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI DI MAIO