Sessa Aurunca. Un accordo tra medici per timbrare il cartellino e assentarsi reciprocamente dal lavoro, truffando così l’Asl. Una sorta di “patto illecito di mutuo soccorso” emerso dall’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che ha coinvolto numerosi professionisti in servizio all’Ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca. Uno scenario che i carabinieri hanno ricostruito con intercettazioni e telecamere collocate nei punti strategici della struttura ospedaliera, al termine di indagini avviate nel febbraio 2017. Su disposizione della Procura, i carabinieri hanno notificato 18 obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria ad altrettanti indagati, 14 dei quali medici; sono stati contestati i reati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, false attestazioni, che riguardano soprattutto i medici, e singole ipotesi di truffa.
In totale nell’indagine figurano ventotto indagati, 18 dei quali dirigenti medici, 3 infermieri e 6 amministrativi; tra i professionisti coinvolti l’attuale sindaco di Francolise Gaetano Tessitore, anestesista del San Rocco, e due medici del Policlinico dell’Università Federico II, Olimpia Antonietta Di Bella e Luigi Mascolo. Dopo la notifica dei provvedimenti, il San Rocco è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Nas, che hanno riscontrato carenze strutturali, funzionali e organizzative e la mancanza della prevista autorizzazione all’esercizio della struttura nosocomiale, fattispecie che comporta la denuncia del rappresentante legale della struttura, in questo caso il direttore generale dell’Asl di Caserta Mario De Biasio. Quest’ultimo, intervenendo sull’indagine per assenteismo, afferma che “l’Asl sarà inflessibile con chi ha sbagliato; non appena avremo le carte della Procura, applicheremo, se ci sono le condizioni, la legge Madia sul licenziamento immediato degli assenteisti. La Direzione Regionale per la Tutela della Salute, appresa la notizia del sequestro dell’ospedale, ha disposto immediatamente “una visita ispettiva regionale per individuare eventuali responsabilità, la qualità dell’assistenza offerta nel nosocomio e garantire la regolare presa in carico dei pazienti, senza interruzione delle prestazioni ai cittadini”.
Dalle carte dell’indagine, in particolare dalle intercettazioni, emergono poi imbarazzanti colloqui. “Qua o ci arrestano a tutti quanti, o stiamo tutti in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra” dicono al telefono due dirigenti medici del San Rocco captati dai carabinieri; frasi che secondo gli inquirenti dimostrano “il clima di illiceità presente all’interno delle strutture oggetto dell’indagine” e “la spregiudicatezza con cui venivano poste in essere le condotte criminose”. Uno degli indagati – è emerso – avrebbe effettuato un viaggio all’estero facendo timbrare il figlio. Determinanti per l’inchiesta le telecamere installate nei pressi di tutti gli orologi marcatempo presenti nell’ospedale, nonché nei pressi di un’uscita secondaria posta sul retro, usata dagli indagati per sgattaiolare fuori ed allontanarsi in auto dopo aver timbrato il cartellino. E’ stato accertato anche un danno erariale di oltre 20mila euro.