Maddaloni. Si sono aperte le porte del carcere per Maria Schiavone, 34 anni, di Maddaloni. Poco fa gli uomini del commissariato di Maddaloni hanno tratto in arresto la donna in esecuzione ad un provvedimento di revoca degli arresti domiciliari per violazione degli obblighi e ripristino della custodia cautelare in carcere. emesso dal giudice.
Il blitz è scattato nel pomeriggio nella sua abitazione di via Matilde Serao dove la 34enne era reclusa agli arresti domiciliari dopo essere stata coinvolta nell’inchiesta sullo spaccio nelle palazzine. Era stata accusata di aver aiutato la gang dello spaccio che vedeva tra i capi il consorte ma era reclusa in casa, in quanto madre di minore. Gli inquirenti hanno ora ravvisato delle violazioni degli obblighi imposti ed è stato disposto il ripristino della misura del carcere.
La donna è la compagna di Antonio Padovano, coinvolto in quell’inchiesta e attualmente detenuto: l’uomo è ritenuto dalla Dda uno dei referenti dello spaccio in via Matilde Serao. Quel processo è ancora pendente in primo grado e si attende la sentenza: nel corso della requisitoria il pm ha invocato per Padovano 20 anni di reclusione.
Le investigazioni, inoltre, hanno palesato le attività di spaccio del gruppo facente capo a Padovano Antonio che, benché detenuto agli arresti domiciliari, non ha esitato a coinvolgere nelle attività di approvvigionamento e spaccio l’intera famiglia, compresa la moglie, all’epoca incinta, la sorellastra, nonché la nipote minorenne e il suo fidanzato. Il gruppo facente capo a Padovano Antonio aveva come canale di approvvigionamento dello stupefacente un pregiudicato casertano che riforniva quotidianamente di cocaina il gruppo di Padovano per le successive operazioni di spaccio al dettaglio.
Dopo le formalità di rito la Schiavone è stata reclusa presso la sezione femminile della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.