L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) aveva già paventato al Governo, lo scorso mese di aprile con una nota, che appalti o istanze inerenti interventi del PNRR o altre tipologie di contributi, che richiedessero dati contabili potevano far insorgere discriminazioni tra le categorie professionali che svolgono attività di consulenza contabile e fiscale, evidenziando che i tributaristi intermediari fiscali abilitati, come altre figure professionali, possano tenete le scritture contabili ed essere i soggetti naturalmente deputati per poter certificare i dati contabili, di bilancio o delle dichiarazione dei redditi.
Penalizzati i tributaristi
Pertanto maggior stupore e preoccupazione è sorta tra la dirigenza dell’INT quando, nell’ambito delle istanze per il Fondo Impresa Femminile nell’ambito del PNRR “Inclusione e Coesione”, si è concretizzata la paventata discriminazione poiché, nella richiesta certificazione dei dati patrimoniali derivanti da bilanci e scritture contabili, si è riservata tale certificazione solo a una categoria professionale, con evidente danno per i tributaristi, e non solo, che non potranno attestare i dati delle loro assistite che vogliano accedere al Fondo per l’impresa femminile.
La missiva al ministro Giorgetti
Così il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno e la Coordinatrice della Commissione per le pari Opportunità, la casertana Veronica Rauso, hanno scritto al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, inviando la lettera per conoscenza anche al Presidente di Invitalia, Andrea Viero. Si legge nella missiva dell’INT: “omissis…pur apprezzando l’operato del Suo Ministero nell’ambito del Fondo Impresa Femminile e auspicandone il rifinanziamento, a sostegno dell’impresa al femminile nel rispetto delle indicazioni del PNRR ‘Inclusione e Coesione’, dobbiamo però registrare con grande preoccupazione che le domande di accesso al fondo contengono una grave discriminazione. Analizzando gli allegati al modello di domanda aggiornato, abbiamo riscontrato un’evidente discriminazione in capo ai professionisti che si occupano di consulenza contabile e redazioni di bilanci e dichiarazioni redditi, ci riferiamo agli allegati L e L bis “ Attestazione commercialista dati economici impresa proponente” che, come suddetto, ha destato grande preoccupazione, poiché demandata in via esclusiva agli iscritti all’albo unico DCEC, escludendo e creando grave danno ai tributaristi qualificati ex lege 4/2013, ma anche ad altre categorie quali consulenti del lavoro e revisori legali.” Pertanto, nella certezza che gli allegati sopraindicati riservati a una sola categoria a danno di tutte le altre, siano frutto di un fraintendimento e di un errore valutativo, richiede che: “omissis…si provveda alla loro modifica inserendo le altre categorie o meglio ancora facendo riferimento al “Professionista demandato alla tenuta delle scritture contabili del soggetto proponente”.
Le parole del presidente di INT
Il Presidente Alemanno ha così commentato: “I tributaristi intermediari fiscali abilitati, sono, per i soggetti economici di cui siano depositari delle scritture contabili secondo le vigenti leggi, già autorizzati alla certificazione delle situazioni patrimoniali-contabili di imprese e lavoratori autonomi, necessarie per accedere alle rateizzazioni delle iscrizioni a ruolo dell’Agenzia Entrate Riscossione, come si evince sul modello ministeriale di presentazione della domanda. Perché allora questa discriminazione? Eppure il PNRR prevede proprio il coinvolgimento di tutte i soggetti economici imprese e lavoratori automi professionali e questi ultimi sono stati coinvolti indipendentemente che siano appartenenti al settore ordinistico o a quello delineato dalla Legge 4/2013. Quindi tutto ciò è ancora più incomprensibile, per questo riteniamo sia frutto di un errore.”