San Felice a Cancello. Emilio Nuzzo replica alle frecciatine di Giovanni Ferrara e ribadisce il suo secco “no” ad un tavolo politico con il candidato sindaco del centrodestra. “La mia non vuole essere l’ennesima provocazione, in quanto non sono abituato a fare polemiche. Ma, prima che la campagna elettorale entri nel vivo, credo sia opportuno che si faccia chiarezza una volta per tutte perché i miei concittadini non possono essere presi in giro. Ferrara non conosce assolutamente la storia politica di San Felice a Cancello e parla senza senso. Voglio chiarire che non ho defenestrato l’assessore Colella, è andato via dalla mia giunta in quanto non gli avevo affidato la delega al Pip (a cui lui teneva tanto). Colella, oggi, è al fianco di Ferrara avendo piazzato nell’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Pasquale De Lucia la figlia Chiara, in veste di assessore in quota al consigliere comunale D’Addio.
Per quanto riguarda l’assessore donna, inoltre, forse Ferrara non conosce bene la legge che vige in materia. Dovrebbe studiarla visto che aspira a fare il sindaco. Oggi, è obbligatoria la presenza in giunta di una quota rosa e non aggiungo altro. Ferrara, come si evince dalle sue parole, continua a fare demagogia, è abituato purtroppo solo a quello. Sulla questione del revisore dei conti svolto da lui in un periodo molto particolare, ribadisco e questo lo faccio col sorriso, che dovrebbero sentirsi offesi tutti i dottori commercialisti di San Felice a Cancello. Ferrara ha affermato che lui era l’unico abilitato a poter svolgere quel ruolo. Mah, mi viene davvero da ridere in quanto il suo è stato un incarico politico vero e proprio in quota ad un consigliere comunale di maggioranza di allora. E’ stato scelto direttamente da Pasquale De Lucia ed è per questo motivo che lui oggi rappresenta la continuità amministrativa di un passato che ha tagliato le gambe ad un territorio, stoppando il rilancio e la crescita sociale, culturale ed economica.
Infine, sulla mia vicenda personale non credo debba spiegare altro. Anche le pietre del marciapiede conoscono tutta la vicenda e i sanfeliciani già mi hanno assolto, dimostrandomi la loro fiducia con 4mila preferenze alla Provincia in qualità di consigliere e 6mila da sindaco, visto che i fatti sono precedenti alle tornate elettorali. Ti invito a tacere, caro Giovanni Ferraro. Sei tu, a mio parere, a dover fare una lettera aperta ai cittadini spiegando cose che riguardano i tuoi familiari. Dobbiamo parlare di fatti e non di aria fritta. A proposito, visto che non ricordo, perché non ci spieghi cosa hai proposto per la città quando eri consigliere comunale? Mi farebbe tanto piacere conoscere la tua risposta.”