Recale. Quando lo hanno fermato aveva ancora con sè quei 4mila euro che dovevano servire, nel suo folle racconto, ad evitare lo sfratto a quella coppia di anziani. Arresto clamoroso ieri pomeriggio in via Municipio a Recale, dove, sotto gli occhi di diverse persone radunatesi in strada, i carabinieri della stazione di Macerata Campania, agli ordini del maresciallo Baldassarre Nero, hanno fermato per truffa un 30enne del Napoletano.
L’uomo potrebbe essere il “finto avvocato” di tanti raggiri messi a segno o tentati nella zona tra Recale, Macerata, Portico, ma di certo è il protagonista di un episodio che ha suscita l’ira di un cospicuo gruppo di recalesi presenti al momento del fermo, oltre alle precedenti attenzioni degli uomini della Benemerita.
Il giovane era riuscito infatti a introdursi nell’abitazione di una coppia di anziani presentandosi come un legale che stava curando una pratica per lo sfratto coatto. Stando a quanto riferito ai coniugi gli servivano 4mila euro per mettere a posto la vicenda ed evitare che fossero costretti a lasciare casa. Conoscenza approfondita della materia, linguaggio fluente, ben vestito, valigetta 24 ore: ai due vecchietti sembrava un vero avvocato e così hanno finito per crederci, al punto da mettere nelle sue mani la somma di 4mila euro.
A tradirlo però è stato il comportamento avuto dopo aver lasciato l’abitazione della coppia. Alcuni residenti lo hanno notato mentre sostava con l’auto in un’area di servizio della zona. Parlava incessantemente al cellulare e i suoi modi hanno insospettito più d’uno al punto da richiedere l’intervento dei carabinieri.
Dal pedinamento alla cella
I militari della stazione di Macerata Campania lo hanno pedinato e poi bloccato nei pressi della dimora dei truffati: aveva ancora con sè i 4mila euro che sono stati requisiti e poi restituiti ai legittimi proprietari, doppiamente felici anche per aver appreso che quel paventato sfratto coatto in realtà era presente solo nella fantasia del finto avvocato per il quale si sono aperte le porte del carcere. Dopo le formalità di rito, avvenute presso la caserma maceratese, per il 30enne napoletano è stato disposto il trasferimento presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Le fasi cruciali dell’arresto sono state seguite da un folto gruppo di residenti: alcuni, protagonisti anche della segnalazione decisiva, hanno continuato a inveire contro il giovane, salvatosi dalla rabbia della folla ma non dalle manette degli uomini della Benemerita.