Valle Caudina. La faida di camorra della valle Caudina finisce in Parlamento. Ci riferiamo all’ultimo fatto di sangue avvenuto pochi giorni fa a San Martino Valle Caudina. Il ferimento di Fiore Clemente e l’arresto del ras Salvatore Di Matola. L’agguato è avvenuto venerdì 11 febbraio in via San Martino Vescovo, poco dopo le dieci del mattino.
Sembra proprio che la nuova ala dei Pagnozzi sia diventata molto più aggressiva, quelli che erano gli alleati dei Massaro di San Felice a Cancello, il confine del ponte di ferro, nelle ultime settimane è stato messo tutto in discussione.
“Purtroppo non è il primo episodio del genere che si verifica nella cittadina dell’avellinese. Un anno fa, nel settembre 2020, c’è stata un’identica sparatoria sempre nel centro abitato che ha coinvolto un altro membro del clan Pagnozzi, Orazio De Paola, che è rimasto ucciso.
A dispetto di un racconto, che parla della Valle Caudina come un’oasi felice, c’è da sottolineare che la camorra esiste e opera in modo silente soprattutto in un territorio dove si ritiene che non esista. Sono qui a chiedere un intervento fattivo dello Stato a favore dei cittadini, per garantirgli sicurezza, potenziando il Commissariato di Cervinara o facendo in modo che la stazione dei Carabinieri di San Martino Valle caudina venga trasformata in una tenenza o aprendo una tenenza della Guardia di Finanza in Valle Caudina. I cittadini aspettano una risposta reale e concreta.”
È il contenuto dell’intervento del deputato Pasquale Maglione dei 5 stelle sui gravi fatti di San Martino Valle Caudina, dove lo scorso venerdì, in pieno giorno, durante lo svolgimento del mercato settimanale c’è stata una sparatoria che ha visto coinvolto Fiore Clemente, che si ritiene faccia parte del clan Pagnozzi.