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Soffocato e ucciso nella cava dal clan con l’inganno, 3 senza scampo

 

CAPUA. E’ stata scritta la parola fine nel procedimento relativo all’omicidio di Vincenzo Martino, avvenuto a Capua nel 1998. La Corte di Cassazione ha infatti respinto i ricorsi rendendo definitive le condanne a 30 anni di reclusione nei confronti di Antonio Del Vecchio, 58 anni di San Cipriano d’Aversa; Vincenzo Schiavone detto “o’ petillo”, Salvatore Verde, 54 anni di Cesa detto “Tore a’ bestia”.

Diventano dunque definitive le condanne già inflitte dalla Corte d’Assise di Appello di Napoli sull’efferato omicidio. Un assassinio svelato nei suoi dettagli grazie alle dichiarazioni degli ex boss dei Casalesi Antonio Iovine e Nicola Panaro.

Secondo quanto emerso nel procedimento Martino fu ucciso su ordine del capoclan Francesco Schiavone “Sandokan”. La vittima venne prelevata con un tranello da Vincenzo Schiavone che paventò un incontro con Nicola Panaro “o’ principino”, allora latitante.

Nella cava, invece, trovò Verde e Del Vecchio che lo soffocarono mettendogli una pietra in bocca.