SAN MARCELLINO. Svolta nell’inchiesta sulla morte di Gennaro Sanges, il 68enne di San Marcellino, deceduto per Covid dopo essersi sottoposto alle cure consigliate dal ginecologo No-Vax Roberto Petrella.
La Procura di Teramo che conduce l’indagine ha chiesto nei giorni scorsi l’autopsia sulla salma dell’uomo. Giovedì mattina – nel silenzio e nel riserbo che una vicenda del genere merita – si è proceduto alla riesumazione della salma che è stata trasferita per l’esame autoptico all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Caserta. Al cimitero di San Marcellino sono giunti anche i carabinieri che hanno monitorato l’operazione. Nominati il consulente della Procura, il professor Antonio Tombolini, docente dell’Università di Ancona, e i periti della difesa, i medici legali Michele Farinacci e Raffaele Zinno, si è proceduto così ad effettuare l’esame autoptico.
Dopo il test effettuato all’istituto di medicina legale la salma del 68enne è tornata al cimitero di San Marcellino ed è stata ricollocata nel loculo di pertinenza. I risultati dell’autopsia saranno depositati in Procura non prima di un mese.
L’inchiesta
Al centro dell’indagine il ginecologo No-Vax di Teramo Roberto Petrella: il medico è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo. Alla vicenda, gli inquirenti sono arrivati casualmente. Il sanitario, infatti, era intercettato dagli investigatori della Digos catanzarese nell’ambito di una inchiesta ancora aperta. E sentendolo parlare hanno scoperto quel decesso per infarto e ci hanno voluto vedere chiaro. E’ venuto così alla luce che Petrella, benché fosse ginecologo, di fatto dall’ottobre 2020 era diventato il medico curante di un uomo di San Marcellino, affetto da numerose e gravi patologie (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata). Malattie curate, secondo l’accusa, con farmaci non adeguati e ricorrendo anche alla micoterapia, un rimedio di origine tradizionale cinese che non trova fondamenti scientifici.