CASERTA. A tempo di record la Dda ha concluso l’attività investigativa per quanto riguarda il filone del sistema Savoia su appalti e rifiuti. Un procedimento che vede coinvolti anche due sindaci, Antonio Raiano di Curti (per il quale scattò anche l’arresto in dicembre) e Carlo Marino di Caserta (indagato a piede libero).
In queste ore sono stati notificati 24 avvisi di chiusura indagine: 4 a società e 20 a persone fisiche. Oltre ai già citati sindaci sono coinvolti l’imprenditore di Sant’Arpino Carlo Savoia, l’ex dirigente del Comune di Caserta Marcello Iovino, il funzionario comunale di Caserta Giuseppe D’Auria, l’ex comandante della polizia municipale di Curti Igino Faiella, l’imprenditore Gennaro Cardone.
Le accuse
Gli indagati rispondono a vario titolo, dei reati di “turbata libertà degli incanti”, “turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente”, “falsità in atti pubblici”, in particolare di verbali nomina di Commissioni giudicatrici di gare, ed “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”.
Il sistema Savoia
Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di un sistema creato da Savoia capace di “aggiustare”, con la complicità di sindaci e funzionari pubblici, decine di gare bandite nel settore dei rifiuti dai comuni campani e di altre regioni per farle aggiudicare proprio alle aziende di Savoia.
“L’inizio della sua fortuna imprenditoriale – ha evidenziato nell’ordinanza il Gip riferendosi a Savoia – è stata delineata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Luigi Cassandra, Giuseppe Valente e Nicola Schiavone che, sostanzialmente, lo hanno definito un imprenditore legato a Nicola Ferraro, Nicola Cosentino ed in ultima analisi al clan dei Casalesi”.