Regionale. “Un vero sindaco dovrebbe essere sempre in prima linea con i suoi cittadini, supportandoli in ogni battaglia e al di là delle bandiere. Non è così a Pomigliano d’Arco, dove l’attuale primo cittadino Raffaele Russo finge addirittura di non sapere che, grazie al coraggio di un gruppo di commercianti, sono stati arrestati e condannati gli estorsori di un potente clan della camorra. Un successo frutto dalle denunce dell’associazione “Pomigliano per la legalità-Domenico Noviello”, passato vergognosamente nell’indifferenza dell’amministrazione locale che non si è neppure degnata di costituirsi parte civile nel processo contro gli esattori della camorra e accanto alle vittime del racket.
Lo stesso sindaco che già anni fa rifiutò di costituirsi contro un suo assessore e un consigliere comunale, accusati di estorsione, e che oggi, in segno di ripicca dopo le giuste critiche alla mancata volontà di costituirsi parte civile nell’ultimo processo, ha deciso di revocare il patrocinio morale all’associazione in occasione della marcia in memoria di don Peppe Diana del 19 marzo. Un atto che segue il mancato rinnovo, da anni, della convenzione, dopo che lo stesso sindaco ha pubblicamente etichettato i suoi componenti come professionisti dell’antiracket. Come se queste battaglie avessero un fine di lucro e non fossero finalizzate esclusivamente al ripristino della legalità”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Il comportamento vergognoso del sindaco Russo non può e non deve fermare le iniziative di un’associazione che sul territorio di Pomigliano è l’unico riferimento per commercianti e imprenditori che decidono di ribellarsi al giogo della criminalità. Come Movimento 5 Stelle esprimiamo totale solidarietà all’associazione antiracket Pomigliano e martedì saremo in piazza con i nostri portavoce in Parlamento, in Consiglio regionale e al Comune di Pomigliano e invitiamo, chi può, a sostenere le attività dell’associazione con libere donazioni (iban IT97X0623040071000056882032 intestato a Associazione Antiracket di Pomigliano) Oggi più che mai sentiamo il bisogno di lanciare un messaggio forte di unità e solidarietà alla lotta ad ogni forma di illegalità. Chi combatte la camorra non può essere delegittimato dalle istituzioni”.