CASAPULLA. Il racconto di una bimba che è riuscita confidandosi con la madre a “salvare” dalle angherie anche la sorellina più piccola. E’ questo lo scenario dall’ordinanza notificata ieri dai carabinieri di San Prisco nei confronti di tre insegnanti dell’istituto privato “Piccole Pesti” di Casapulla che ospita sia l’asilo nido che la scuola dell’infanzia.
A dare il via alle indagini è stata la testimonianza di una bambina dell’asilo che ha riferito alla madre che una maestra la imboccava a forza costringendola a mangiare
la madre ha poi scoperto che lo stesso trattamento veniva riservato anche alla più piccola delle sorelline. I carabinieri della Stazione di San Prisco, che hanno ricevuto la segnalazione, e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno così messo sotto controllo i cellulari delle tre maestre che si occupavano delle due classi in cui erano le sorelline, e all’interno delle aule hanno installato delle telecamere per trovare riscontri alla denuncia. Le immagini hanno mostrato che i maltrattamenti delle tre maestre erano sistematici, tra schiaffoni, strattoni, grida e modi piuttosto violenti, specie quando i bimbi facevano qualche capriccio durante i pasti. Chi piangeva veniva lasciato solo e sgridato, umiliato e qualche volta preso a schiaffi o messo in un angolo con le mani in testa; qualche bimbo è stato tirato giù con forza dalla brandina.
Le insegnati (residenti a Casapulla e Macerata Campania) destinatarie dell’ordinanza sono tre, due molto esperte (sui 50 anni) e una 25enne che solo da pochi mesi lavora presso la scuola di via Kennedy a Casapulla. Tra le coinvolte nell’inchiesta c’è anche la direttrice Francesca Merola, 50 anni. Si attendono ora gli interrogatori di garanzia: la strategia difensiva sembra improntata a rigettare le accuse della Procura e una delle docenti fermate è già pronta a parlare davanti al gip