Preoccupano e non poco i dati di questi giorni relativi al grande aumento dei contagi da Covid-19. Nell’ultima settimana, infatti, si è sempre abbondantemente superata quota centomila, stabilendo via via nuovi record che non farebbero pensare bene riguardo alla fine della fase pandemia in tempi relativamente brevi. Buona parte degli esperti, però, per fortuna sembra essere di diverso avviso.
E’ il caso, ad esempio, di Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I di Roma, il quale, in una intervista concessa a il Corriere della Sera, ha elencato le ragioni per cui, senza abbassare la guardia, potremmo lasciarsi andare ad un leggero ottimismo. La chiave di lettura per la lettura dei nuovi, preoccupanti dati scaturisce dalla diversa sintomatologia della variante Omicron.
Queste le sue parole: “E’ difficile che l’avvento di nuove varianti possa portare a una recrudescenza della pandemia. I virus tendono ad adattarsi all’organismo che li ospita e soprattutto perché il virus in questo caso trova davanti a sé una popolazione immunizzata. Credo che nel giro di due o tre mesi arriveremo, proprio grazie alla variante Omicron, al passaggio dalla fase pandemica a quella endemica, nella quale dovremo imparare a convivere con il virus non tralasciando comportamenti attenti e responsabili.”