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Ospitò il boss, ora vuole il reddito di cittadinanza. Negli Zagaria è corsa alle domande

Casapesenna. La donna che ospitò Zagaria ora vuole il reddito di cittadinanza. La rivelazione arriva dall’edizione odierna de “Il Mattino” che ha raccontato di una piccola corsa alla misura da sostegno da parte di persone vicine alla cosca dell’ex primula rossa dei Casalesi. Il caso più eclatante svelato nell’articolo è quello di Rosaria Massa, la maestra di danza, nella cui abitazione di via Mascagni a Casapesenna venne catturato il 7 dicembre 2011 il boss Michele Zagaria.

La Massa venne condannata a quattro anni per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso per aver ospitato, insieme al marito, l’idraulico Vincenzo Inquieto, il capo dei Casalesi e ha già scontato la pena fissata in regime di domiciliari. Tra gli Inquieto è in attesa di processo Nicola, fratello di Vincenzo, ritenuto imprenditore legato a Zagaria soprattutto per quanto riguarda gli affari all’estero: venne arrestato infatti a Pitesti, in Romania dove era andato a vivere. Sarebbero altre cinque le persone legate da parentela come uomini del clan Zagaria ad aver presentato domanda per il reddito di cittadinanza: alcuni hanno già usufruito del Rei.

Campania viaggia a 5mila domande al giorno

Sono 114.286 le domande pervenute a Poste italiane nei primi tre giorni di avvio del reddito di cittadinanza. Di cui 95.994 presso gli uffici postali e 18.292 online. Lo comunica il ministero del Lavoro. Le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania con 15.094, la Lombardia con 14.932, la Sicilia con 13.099, il Lazio con 11.015 e il Piemonte con 10.495.

“Stop agli affiliati”

“Il reddito di cittadinanza, come giustamente sottolineato da Luigi Di Maio, è una misura di sostegno a persone meritevoli. Serve per rilanciare le aspettative dei cittadini, del tessuto sociale vessato da anni di politiche sbagliate e macelleria sociale. Il Governo ha già avviato l’iter per le opportune verifiche, ma una cosa è sicura: non un euro di questi può andare o andrà ad appartenenti o affiliati a clan mafiosi”. Così la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, in una nota.