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Porte girevoli per il boss dei Belforte: nuova scarcerazione, torna a casa per Natale

 

 

CASERTA. Porte girevoli per il boss dei Belforte Giovanni Capone, ras del rione Iacp di Caserta, considerato il referente dei Mazzacane. A due settimane dal nuovo arresto è stato nuovamente scarcerato e quindi potrà tornare a casa per Natale.

La Corte di Appello ha disposto la sostituzione della misura del carcere, decisa dopo l’aggravamento della misura cautelare con gli arresti domiciliari. Per i giudici il suo stato di salute è incompatibile col carcere. Capone senior era stato messo ai domiciliari dopo il tentato omicidio Rondinone, commesso insieme al figlio Raffaele secondo l’accusa.

La Procura ha però evidenziato come Capone avesse commesso quella sera anche una violazione degli obblighi imposti, evadendo dai domiciliari per partecipare alla lite terminata con l’accoltellamento del rivale. A quel punto è stata ritenuta idonea la misura più restrittiva del carcere, poi cancellata dall’ultima decisione di queste ore.

I fatti si sono verificati il 22 settembre scorso nel parco “Rosalia”, rione popolare del capoluogo. Dalle indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e realizzate dai carabinieri della Compagnia Caserta, è emerso che il 41enne si era recato con il fratello a casa dei due indagati per dirimere una questione sorta tra di loro nei giorni precedenti, quando è stato aggredito con piatti, bicchieri e altri oggetti.

Il 41enne e il fratello sono così scappati ma sono stati inseguiti dal 27enne con il padre (allora ai domiciliari) che armati di coltello hanno colpito alle spalle i due fuggitivi, prendendosela soprattutto con il 41enne, circondato e ferito in parti vitali. Per i carabinieri non è stato facile ricostruire l’accaduto, viste le tante testimonianze discordanti raccolte sul luogo del fatto; decisive si sono rivelate invece le immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito agli investigatori dell’Arma di osservare la fuga dei due fratelli e il forsennato inseguimento dei due indagati. Peraltro il 27enne, che si è accanito maggiormente con il coltello, è fuggito dopo il fatto facendo perdere le proprie tracce.

I fatti

I Rondinone si sarebbe resi protagonista di una spedizione punitiva dai Capone coi quali c’erano stati screzi a quanto pare per il noleggio di un’auto. Al termine di una lite Raffaele Capone avrebbe preso a pugno uno dei Rondinone, decisi a vendicarsi. I due fratelli si recarono così sotto casa del ras dei Belforte Giovanni Capone, ristretto ai domiciliari.
Il referente casertano provò a difendersi lanciando oggetti dalla finestra ma venne poi raggiunto e ferito da un coltello. I Rondinone nella fuga caddero dalla moto e furono intercettati da Capone junior. Tutti hanno negato il coinvolgimento nei fatti di violenza e qualcuno, al momento di darsi refertare, ha parlato addirittura di incidente domestico.

I profili

Giovanni Capone, classe 1965, è considerato il ras del rione Iacp di Caserta nonchè referente dei Belforte di Marcianise per il capoluogo. Venne arrestato nella maxi operazione dell’aprile 2012 e scarcerato recentemente durante la pandemia. Suo figlio Raffaele non è noto negli ambienti criminali, ma in quelli dello spettacolo: fotomodello, ha partecipato a mister Italia ed altri concorsi.

In passato è stato anche indicato come il manager del pirotecnico Paolo Sforza, insieme al quale apparve nel servizio del programma tv “Le Iene”.