SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). I giudici civili di Napoli, in sede di appello, hanno definitivamente chiuso il contenzioso sorto fra l’Istituto Sostentamento per il Clero di Capua e il comune di Santa Maria per ottenere il pagamento da parte di quest’ultimo dei canoni enfiteutici dal 1970 ad oggi per l’uso di Palazzo Melzi sito nella centralissima piazza Matteotti.
I togati di seconda istanza si sono espressi per la prescrizione delle somme richieste dal 1970 riconoscendo all’Istituto diocesano una somma di solo 400 euro che è stata regolarmente versata. Il contenzioso nasce dalla richiesta dell’istituto della Diocesi di Capua per l’uso ed il pagamento del canone enfiteutico di Palazzo Melzi, antica e prestigiosa sede arcivescovile, poi passata al tribunale civile e penale, quindi, al comune in via provvisoria negli anni ottanta nell’immediato post terremoto e poi ceduto in comodato d’uso dal comune alla seconda università di Napoli, oggi “Luigi Vanvitelli”.
In primo grado i giudici di Santa Maria nel 2018 rigettarono la domanda di revisione del canone enfiteutico e dichiararono prescritta la richiesta dei canoni fin dalla seconda tranche dell’annualità relativa al 2001. Stabilirono anche che il canone ammontasse a 21,49 euro annui. Ora la corte di appello ha rigettato il ricorso dell’istituto diocesano confermando la sentenza dei colleghi di santa Maria definendo così un contenzioso che si è trascinato già per troppo tempo.