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Non versò assegno per cure, Comune condannato a pagare 40mila euro

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Il Consiglio di Stato presieduto dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini (relatore Raffaello Sestini) ha condannato il comune di Santa Maria Capua Vetere la sua funzionaria Francesca Palma, e l’Asl di Caserta, a risarcire i danni da mancata fruizione dell’assegno di cura da parte di una minorenne affetta da una grave forma di autismo; il danno da liquidare è stato quantificato in quasi 40mila euro, pari all’importo dell’assegno di cura mensile non versato per circa 3 anni, che la ragazza non può più ricevere. L’avvocato Luigi Adinolfi, che assiste la famiglia della minore autistica, preannuncia un esposto anche alla Corte dei Conti.

 

“Si tratta – spiega – di un risarcimento danni, per cui i fondi devono essere impegnati sul bilancio ordinario del Comune e dell’Asl, e cioè dalla collettività tutta: se tali enti avessero fatto le cose per bene, gli assegni di cura sarebbero stati a carico della Regione Campania sull’apposito fondo previsto, ormai esaurito”. Dure le parole utilizzate dai cinque magistrati di Palazzo Spada, che hanno ritenuto che la perdita dell’assegno sia stata dovuta al “malfunzionamento degli uffici”, ad un “comportamento gravemente colposo” e “omissivo” imputabile ai “funzionari preposti agli uffici” che non hanno neppure tenuto conto “delle conseguenti difficoltà finanziarie e del perturbamento psicologico del genitore chiamato ad assistere la propria figlia minore gravemente disabile ma indebitamente ed ingiustamente deprivato del contributo finanziario previsto a tal fine”.

 

Dal processo amministrativo è emerso che la famiglia presentò al Comune, il 26 ottobre 2017, l’istanza per avere l’assegno ma la documentazione fu vagliata dagli uffici comunali di Santa Maria Capua Vetere solo il 24 febbraio 2020, quando i termini regionali per avere diritto alla somma (1200 euro mensili) erano ormai abbondantemente scaduti (30 ottobre 2019)