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Mattanza in carcere, Riesame per 45: si decide sugli arresti

 

Santa Maria Capua Vetere. Si terrà il 26 novembre prossimo, davanti al Tribunale del Riesame di Napoli, l’udienza sul ricorso presentato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere contro le decisioni adottate dal Gip sammaritano Sergio Enea in relazione all’indagine sulle violenze commesse da agenti della Penitenziaria ai danni di detenuti al carcere sammaritano il 6 aprile del 2020.

 

Il procuratore aggiunto Alessandro Milita e i sostituti procuratori Daniela Pannone e Alessandra Pinto hanno presentato un ricorso per quarantacinque indagati per i quali il Gip aveva escluso alcuni capi di imputazione e aggravanti rigettando la relativa richiesta di misura cautelare o concedendo una misura diversa e meno afflittiva da quella proposta dagli inquirenti, in particolare in relazione alla morte del detenuto algerino Lakimi Hamine, classificata dal giudice come suicidio e che invece ora i pm ora hanno inquadrato nel reato di omicidio colposo (inizialmente si ipotizzò il reato di morte come conseguenza di altro reato, ndr).

 

Per 15 indagati la Procura ha così chiesto il carcere, per 30 i domiciliari.  Il Gip il 28 giugno scorso, emise 52 misure cautelari nei confronti di agenti penitenziari e funzionari del Dap su un totale di 120 indagati: otto finirono in carcere, altri 18 indagati ai domiciliari, tre all’obbligo di dimora e 23 furono stati sospesi dal servizio.

Il prossimo 15 dicembre il giudice è chiamato a pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio formulate nei confronti di 108 indagati, tra agenti e funzionari dell’amministrazione penitenziaria.