MONDRAGONE. I carabinieri di Cassino, in collaborazione con i colleghi di Mondragone, Napoli Stella, Civitavecchia e Verona nonché dai militari del Nucleo Cinofili di Santa Maria Galeria e del Gruppo Forestale di Frosinone, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 12 misure cautelari personali (sette arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e due obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria) emessa dall’ Ufficio Gip del tribunale di Cassino a carico di altrettante persone, dieci uomini e due donne, ritenuti responsabili a vario titolo del reato di traffico di sostanze stupefacenti.
Gli stessi, molti dei quali già noti alle forze di polizia per analoghi reati, al momento non erano gravati da altri provvedimenti restrittivi della libertà personale, tranne due destinatari di misure meno afflittive rispetto a quelle comminate con l’odierna operazione. I provvedimenti limitativi della liberà personale hanno interessato: arresti domiciliari: sette persone residenti nel cassinate e nel comune di Piedimonte San Germano, di cui uno di origine albanese. Uno dei destinatari, in particolare, è stato rintracciato nella provincia di Verona. Obbligo di dimora nel comune di residenza: tre persone, di cui una originaria dell’Albania, residenti nel cassinate e nell’area campana (agro aversano e hinterland napoletano), obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: due residenti nel cassinate di cui una donna, attualmente ospite di una struttura di accoglienza situata nella provincia di Roma.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Cassino, convenzionalmente denominata “Amore mio” in quanto la disponibilità della sostanza per lo spaccio era confermata da ripetuti contatti tra fornitori, distributori ed acquirenti all’insegna di una particolare affettuosità enfatizzata dal riferimento nelle conversazioni telefoniche al classico stile neomelodico, è stata avviata nel 2017 a seguito dell’incendio dell’autovettura di proprietà di un noto pregiudicato del luogo, tra i destinatari degli presenti provvedimenti, verosimilmente ad opera di un altro appartenente al gruppo criminale, dovuta ad attriti e divergenze circa la ripartizione dei compiti e delle somme di denaro ricavate dallo spaccio di stupefacenti.