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Clan e slot, soldi del gioco d’azzardo per gli stipendi ai detenuti: la divisione per città

 

CAPUA/S. MARIA CAPUA VETERE/CASAPESENNA. Si è soffermato anche sul sistema del gioco d’azzardo e sulle divisioni delle slot machine “Ciccio ‘e Brezza”, l’ex capozona dei Casalesi a Capua. Il suo verbale è stato inserito in un’inchiesta della Dda di Firenze sul giro di denaro del clan Zagaria e sulle fatture false.

 

“Io e Sparaco gestivamo le slot machine nella zona di S. Maria Capua Vetere, Diana e Garofalo gestiva le slot nella zona di Casapesenna. A fine mese facevano i conti dei guadagni di queste attività ed io stesso consegnavo il denaro a Giovanni Garofalo”.

 

Secondo quanto evidenziato da Zagaria “quei soldi entravano nella cassa del clan che veniva curata anche da Diana. Alcune volte ho consegnato il denaro anche a lui su ordine di Garofalo.” Quei soldi servivano soprattutto per pagare lo stipendio ai detenuti del clan e quindi evitare pericolose voglie di collaborazione con la giustizia