Cervino. Esattamente undici anni fa, il 28 febbraio 2008, in località Lebbrosi, a Durazzano, veniva trovata l’auto incendiata ed il cadavere dell’allora sindaco di Cervino Giovanni Piscitelli. Un omicidio terribile rimasto ancora lettera morta.
E’ giusto ricordare quanto accadde quella notte del 28 febbraio che molti di noi non dimenticheranno mai. Una dinamica sulla quale non è mai stata fatta luce, un delitto oltre il quale c’è un muro di gomma inespugnabile.
Oramai sembra finito nel dimenticatoio, eppure più di qualcuno sa e non vuole parlare, così come disse la vedova, intervistata dalla collega di CHI L’HA VISTO?.
La pista resta quella compresa nello scenario di Cervino, l’ipotesi dei fattori esterni è diventata labile e impercorribile.
Nell’ordinanza, le cui indagini sono state seguite dal pm, all’inizio c’è un passaggio nel quale il collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi, Oreste Spagnolo, esclude qualsiasi tipo di coinvolgimento della malavita in questo omicidio.
A rafforzare in maniera definitiva questa argomentazione è stato e il collaboratore di giustizia Antonio Farina, alias ‘o Biondo di Maddaloni, che fu reggente del clan in questo territorio.
Anche Farina, sentito su un eventuale coinvolgimento o partecipazione del clan su questo delitto, ha di fatto escluso ogni legame. Ed è certo che a partecipare a questo omicidio vi siano state più di due persone. Così come sembra emergere, dall’ordinanza, che chi ha agito non voleva inizialmente sopprimere la vita del sindaco, ma evidentemente solo spaventarlo. Insomma chi ha agito è andato oltre le sue intenzioni.
Non possiamo che continuare ad augurarci che un giorno possa essere fatta giustizia…
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