CAPUA. La Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti ha approvato la gestione finanziaria 2019 del Cira, il Centro di Ricerche aerospaziali che ha sede a Capua.
L’esercizio finanziario 2019 del Cira si è chiuso con un utile pari a 5,23 mln euro (a fronte della perdita di 3,15 mln euro nel 2018) dovuto al fattore, sostanzialmente una tantum, rappresentato dai positivi riscontri delle azioni di recupero dei crediti intraprese già dai precedenti esercizi. Il patrimonio netto della Società a fine esercizio 2019, con un valore di 111,33 mln euro, mostra un incremento rispetto al 2018 (+4,9 %). Per attuare il Programma nazionale di ricerche aerospaziali (Pro.R.A.), affidato al Cira sono stati spesi – alla data del 31 dicembre 2019 – 429,3 mln euro su un totale di 428,7 mln euro stanziati.
La magistratura contabile ha osservato, in particolare, che nel 2019 il contributo statale finalizzato alla realizzazione delle opere previste dal Pro.R.A. si è portato a 6,1 mln euro rispetto agli 8,2 mln euro del 2018, mentre quello destinato alla gestione delle opere realizzate e al funzionamento del Cira è passato da 21,7 mln euro a 21,9 mln euro. A settembre 2020 è stato varato l’aggiornamento del Pro.R.A. la cui copertura finanziaria è costituita da 113 mln di fondi ministeriali e 80 mln dall’utilizzo delle risorse già nelle disponibilità del Cira iscritte nel bilancio. Per il triennio 2020-2022 il Cira è destinatario di un contributo aggiuntivo annuale di 4 mln euro attribuito da ASI per il funzionamento del programma Pro.R.A. e come sostegno alle attività di ricerca.
In relazione alla partecipazione societaria nella ASPEN Avionics Inc., la Corte ribadisce i considerevoli pregiudizi economici arrecati al Cira e ai fondi Pro.R.A.: la quota di acquisto di 3,14 mln euro è stata azzerata nel bilancio 2019 e l’ammontare delle consulenze affidate dall’Azienda per le numerose problematiche emerse si attesta a oltre 379 mila euro.