Patrigno ha bisogno di soldi e minaccia ragazzino per truffa: “Ora ti devi rompere qualcosa”

CASERTA. L’episodio più grave nell’ordinanza sui falsi sinistri riguarda il piccolo di 11 anni – all’epoca dei fatti convivente con la madre – coinvolto suo malgrado in un raggiro: il patrigno aveva preparato delle lettere relative a finti incidenti che venivano trattate da uno di Caserta. I due erano soliti dividersi i guadagni nel senso che per una “lettera” prendevano 5mila euro: 2mila andavano ad “Adriano” (la persona che si interessava della pratica), e 3mila a Simmaco Palmiero.

Il ragazzino ha ricordato di una lettera fatta per la madre una volta che si era rotta un piede, mentre un’altra era stata quando lui si era rotto un dente perchè era caduto dal letto. In un altro episodio mentre si trovata in macchina con la madre e il fratello erano stati tamponati da un’auto e la madre gli aveva fatto dichiarare di essersi rotto un dente che era rotto da prima. In seguito aveva ricevuto dei soldi che gli sarebbero poi stati consegnati alla maggiore età.

Anche l’altro fratello ha evidenziato una versione dei fatti concordante: il patrigno della madre aveva bisogno di soldi e siccome aveva già utilizzato i fratelli aveva bisogno di un nome nuovo. “E’ il momento che anche tu ti rompi qualcosa”: un dente o un arto, in modo che lo stesso potesse denunciare un falso sinistro.

Il ragazzo si riifiuta e il patrigno lo minaccia: “Mi disse che lui stesso senza che mi accorgessi di niente mi avrebbe fatto un taglio con una lametta in testa in modo da simulare il taglio di un vetro di un incidente stradale”.