Nazionale . È diventato un caso emblematico quello della moneta che raffigura l’uomo vitruviano: vediamo insieme
Perfezione o difetti? Ciò che tende alla rarità
Quando le monete abbracciano l’arte si fondono in una combinazione perfetta quasi sublime godendo talvolta delle medesime proprietà. È risaputo che “le cose si apprezzano di più quando le perdiamo” ciò è un po’ quello che accade all’arte. Infatti le opere d’arte acquistano più valore solo dopo la morte di chi l’ha generata. Ciò accade non solo con le opere artistiche ma anche, nel nostro caso, con le monete. Esse acquistano valore col trascorrere del tempo. Ma ciò accade a tutte le monete? La risposta a questa domanda, che poteva sorgere spontanea, è semplice:no.
Non tutte le monete possono acquisire ed incrementare il proprio valore col procedere del tempo bensì solo quelle che possiedono delle peculiarità. È il caso della moneta dell’uomo vitruviano, esempio perfetto in cui arte e moneta si incontrano, fondendosi come se fossero un’unica cosa. Essa presenta diversi errori di conio, tra cui uno relativo proprio alla raffigurazione dell’uomo vitruviano. Esso infatti è raffigurato senza i caratteri tipici del celebre disegno di Leonardo Da Vinci, lo si può notare che è calvo. Si può notare che un’altro errore è inerente alla lettera R della zecca di Roma che manca e il monogramma IR è quasi del tutto illeggibile. Tale moneta oggi ha assunto valore pari a 4500 euro.