Recale. Altre scarcerazioni nell’inchiesta sulle nuove leve recalesi dello spaccio. In queste ore il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto l’istanza dell’avvocato Marco Argirò disponendo la sostituzione della misura cautelare del carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari nei confronti di Antonio Braccio, 29 anni.
Erano già stati scarcerati per motivi di lavoro Christian e Luigi Gadola, che hanno lasciato la cella per tornare alla propria attività. Confermata invece l’ordinanza per Salvatore Di Felice.
In totale sono 13 le persone colpite da misura cautelare per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana. Il blitz dell’altra settimana è giunta al termine di un’attività investigativa svolta dal mese di marzo al mese di settembre 2020 dalla stazione Carabinieri di Macerata Campania, all’epoca diretta dal compianto maresciallo Baldassarre Nero, e che ha consentito di riscontrare l’esistenza di una fiorente piazza di spaccio all’interno di un’abitazione nel comune di Recale.
L’attività investigativa è stata sviluppata mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché attraverso l’installazione di un sistema di videosorveglianza nei pressi dell’abitazione che fungeva da deposito e da luogo di vendita dello stupefacente. Le attività di riscontro operate dalla polizia giudiziaria a margine di mirati servizi di osservazione e pedinamento, le dettagliate informazioni offerte da alcuni acquirenti-consumatori finali dello stupefacente, nonché i contenuti delle conversazioni captate — dialoghi intercorsi con un linguaggio criptico e convenzionale, decodificato dalla Polizia Giudiziaria, hanno consentito di contestare oltre 2000 episodi di spaccio, di acclarare le responsabilità degli indagati, nei loro diversi ruoli, nonchè delineare i canali di approvvigionamento dello stupefacente.