MARCIANISE. Dolci e regali negati ai nipotini del boss dei Belforte. E’ finita in Cassazione la vicenda che ha visto protagonista il ras dei Mazzacane Gaetano Piccolo detto “Ceneraiuolo”: nell’ottobre 2017 la direzione del carcere di Perugia dove era recluso gli impedì infatti di consegnare ai piccoli che erano andati a incontrarlo in un colloquio cioccolata e piccoli giocattoli acquistati al magazzino della casa circondariale umbra.
La direzione riteneva infatti pericoloso quello scambio alla luce del fatto che il colloquio, trattandosi di minori, avveniva senza vetro divisorio e in modalità protetta.
Il giudice di sorveglianza aveva accolto l’istanza di Piccolo disponendo che la direzione del carcere si adeguasse alla possibilità di effettuare regali per mantenere il legame familiari e due ricorsi presentati contro questa decisione sono stati respinti. L’ultimo in ordine di tempo dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione.
Nelle motivazioni – depositate in questi giorni – non vengono evidenziati pericoli in quanto il tutto avviene sotto sorveglianza, col detenuto già perquisito e i doni eventuali trattenuti in magazzino per un controllo prima della consegna. Insomma non ci sarebbe possibilità che quell’innocente scambio di regali possa nascondere altro.