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Soffiata ai carabinieri, il gruppo si arrabbia e accusa rivale: “Si sta scavando la fossa”

Di 24 Luglio 2021Senza categoria

Arienzo/San Felice a Cancello. Un altro degli elementi chiave dell’inchiesta è Francesco Buono, ras della valle Caudina, che proprio un paio di mesi fa si è beccato sette anni di condanna per il clan caudino, pizzo ed incendi a nome dei Pagnozzi.

Buono è conosciuto anche ad Arienzo e di fatto era un acquirente di stupefacente che smerciava poi nella sua cittadina.

Cercava sempre di stare attento, tanto che faceva impazzire il corriere della droga di Alessio Biondillo, e cioè Andrea Di Caprio.

Buono non si recava sempre in prima persona a ritirare la merce ma inviava anche un suo corriere, nell’ordinanza in questione esce spesso il nome di Pietrantonio Morzillo, ‘o fornar, a sua volta condannato di recente sempre per il clan caudino a 9 anni e 4.

Francesco Buono andava solo per contrattare ma non ritirava mai, lo faceva fare ad altri ma era uno avvezzo a prendere forniture importanti di ‘neve’.

Con Andrea Di Caprio si incontravano nei pressi di un negozio ubicato vicino l’Erg in Arpaia, sulla Nazionale, divenuto quasi un luogo fisso per gli appuntamenti.

Infatti i carabinieri si recano in questo negozio per andare a chiedere delle immagini di videosorveglianza che ritraevano i soggetti in questione.

Non avvenivano gli scambi di droga ma solo gli accordi su come si doveva consegnare.

Lo raccontano anche ad Alessio che li tranquillizza: “Ma lì non avete fatto nulla”.

Nel prosieguo Alessio gli dice che la soffiata ai carabinieri è stata fatta da alcuni gruppi rivali che non vedono di buon occhio lo sconfinamento dei sanfeliciani nella zona caudina.

Andrea invece se la prende con un certo Peppe, che sarebbe stato lui a parlare: “Vuoi vedere che quel fraffariello di Peppe ha detto quei 2 con la C3. Quello è scemo hai capito?”.

Gli fa eco Biondillo: “Allora vuole morire, si sta facendo il fosso con le mani sue. Mica ci ha visti con la Ferrari?

Andrea: “Io sto come una mappina (sta senza soldi)

Alessio: Io non tengo nemmeno più la macchina

E’ probabile che Peppe sia uno spacciatore e battitore libero di stanza ad Arienzo, lo accusano senza sapere che in realtà i carabinieri li marcano per la cimice sulla vettura di Di Caprio.

Questo Peppe quindi è uno che va forte, sempre con auto di lusso, lavora in solitario, ronzando come un calabrone nella valle lambendo tutte le zone.