MARCIANISE. Nei giorni scorsi sono apparse, su una testata giornalistica online, delle dichiarazioni di Andrea Orefice, Direttore Generale di Orefice Generators, che maldestramente prova ad incolpare i lavoratori e il sindacato della propria scelta di non proseguire con l’impegno di realizzare il progetto di reindustrializzazione che aveva promesso e presentato in sede di Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito della vertenza Jabil.
Sta di fatto che, nonostante l’impegno assunto dalla Orefice Generators di impiegare i lavoratori già in forza alla Jabil, nessuna attività di produzione di generatori è stata dalla stessa mai avviata.
Precisamente, al netto di qualche giorno di corso di formazione, ai lavoratori, dalla data di collocazione di inizio della prestazione lavorativa, 22.06.2020, non è stato mai consentito di svolgere la programmata attività lavorativa.
Tutti i lavoratori interessati, infatti, sono stati unilateralmente posti, prima, in ferie e, poi, in cassa integrazione.
Peraltro, i pochi lavoratori, che solo dopo le ferie e la cassa integrazione unilateralmente disposte, sono stati chiamati a prestare qualche ora di lavoro, si sono ritrovati a svolgere attività di verniciatura, pulizia, muratura ecc..
Attività del tutto estranee, prima ancora che all’oggetto del contratto di assunzione alle dipendenze della Orefice Generators, al programma di riassorbimento dei lavoratori ex Jabil.
Non può sottacersi, del resto, che il capannone indicato come sede di lavoro, allo stato già dismesso, era assolutamente privo di qualsivoglia strumento utile per lo svolgimento stesso dell’attività di produzione di generatori.
Pertanto, lo strumentale tentativo della Orefice Generators unica titolare del potere direttivo e disciplinare, di addebitare ai lavoratori una inverosimile sospensione della, mai iniziata, attività produttiva si appalesa completamente privo di fondamento.
Inoltre, la circostanza dedotta nella comunicazione del 24 giugno scorso, relativa alla decisione di Orefice Generators di affidare le, non meglio note né mai identificate, commesse destinate all’attività produttiva di Pascarola ad altra e pregressa sede della società tradisce tutta l’ampiezza dell’illegittimità del comportamento assunto dall’Orefice e dell’inadempimento degli accordi dalla stessa raggiunti con la Jabil.
Pertanto le OO.SS., ritengono necessario e non più rinviabile un confronto sindacale in sede istituzionale in cui si indicano con certezza la data di inizio dell’attività di produzione di generatori ad opera della Orefice Generators, dalla illustrazione di un piano industriale concreto, alla indicazione di reali commesse cui adibire i lavoratori e alla identificazione dei primari clienti, onde verificare la serietà dell’intera procedura di ricollocazione. E’ doveroso e urgente che il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Campania intervengano immediatamente nella vicenda, più volte sollecitate con lettere inviate dalle Segreterie Provinciali, a tutela dei lavoratori e del territorio, per richiamare al rispetto degli impegni assunti da Orefice Generators in loro presenza.
Le Segreterie Provinciali di Caserta
di Fim, Fiom, Uilm e Failms