La prima lira mai coniata in Italia è stata la cosiddetta “Lira Tron” o “Trono Veneziano”, risalente al 1472. La moneta fu emessa durante il breve dogato dal 68° Doge della Repubblica di Venezia, Nicolò Tron (1399 – 1473) e incisa dall’orafo e fustellatore Antonello Grifo della Moneta (attivo tra il 1454 e il 1484). La Lira Tron era in argento, pesava 6,52 grammi e raffigurava al dritto l’effige del Doge e al verso il leone di San Marco, simbolo della Serenissima.
La Lira Tron fece parte di una rilevante riforma monetaria indetta a contrasto del crescente deterioramento delle monete d’argento tradizionali e, soprattutto, delle imitazioni a cui andavano soggette le monete veneziane in altri stati italiani.
Tuttavia, alla sua apparizione, la Lira Tron subì aspre critiche da parte del Maggior Consiglio della Repubblica, che arrivò addirittura a proibirne la circolazione. Infatti, la raffigurazione del Doge sulla moneta, sebbene si fosse già verificata con il predecessore di Nicolò Tron, Cristoforo Moro (1390 – 1471), fu osteggiata dal Consiglio, che rimproverava lo stile troppo sfarzoso, monarchico, del dogato del Tron, non consono per un Doge di Venezia.
Oggi, il valore di questa moneta sul mercato numismatico si attesta a circa 2,500 euro.