LUSCIANO/TRENTOLA. E’ scattato in 6 paesi e 2 quartieri il blitz dei carabinieri della stazione di Trentola Ducenta e del reparto territoriale di Aversa che hanno sgominato una banda dedita ai cavalli di ritorno. Le ordinanze sono state eseguite infatti Caivano, Casavatore, Afragola, Arzano, Casoria, San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, e Lusciano, zone d’origine degli indagati, finiti sott’inchiesta per associazione per delinquere finalizzata al furto ed estorsione eseguita.
Le indagini hanno accertato l’operatività di un sodalizio dedito ai furti di auto, per la cui restituzione gli indagati chiedevano ai proprietari il pagamento di somme di denaro.
IL PRIMO LANCIO
TRENTOLA DUCENTA. Nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Stazione di Trentola Ducenta hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di sette persone (destinatari uno di custodia cautelare in carcere, tre degli arresti domiciliari, due del divieto di dimore ed uno dell’obbligo di presentazione alla P.G.), domiciliate nelle province di Napoli e Caserta, gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto ed alle conseguenti estorsioni col metodo del cosiddetto cavallo di ritorno.
Il provvedimento è scaturito dalle indagini avviate con tempestività dai Carabinieri che avevano registrato un notevole aumento di furti di autovetture nei comuni dell’agro aversano a partire dal mese di marzo scorso. All’accertamento dei reati ed all’individuazione dei responsabili la polizia giudiziaria è pervenuta attraverso le denunce delle parti offese, l’analisi di tabulati del traffico telefonico e di quello telematico, dichiarazioni, il riconoscimento di due dei sette indagati da parte di due testimoni, l’acquisizione di frame dai sistemi di videosorveglianza privati.
Quattro degli indagati erano specializzati nei furti di autovetture ed uno di questi, con la collaborazione di un quinto soggetto, commetteva le estorsioni nei confronti delle vittime dei furti. Le vittime venivano contattate telefonicamente dagli indagati che pretendevano somme in denaro, solitamente intorno ai 1000 euro, per la restituzione del veicolo rubato. Gli altri due indagati, titolare e dipendente di una società di noleggio autovetture, fornivano agli autori dei delitti, per il tempo strettamente necessario, le auto che utilizzavano per commettere l’attività illecita, intestando il contratto di locazione ad ignari soggetti estranei ai fatti.
Agli odierni indagati vengono attribuiti otto furti di auto, consumati tra le province di Caserta e Napoli, undici episodi estorsivi, tutti con il medesimo modus operandi, consumati tra il 29 gennaio ed il 24 marzo 2021.