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“Tra divorziate e mogli di affiliati”: svelata la vita segreta di don Barone

Casapesenna. Nuove ombre su don Michele Barone. Nell’udienza di ieri infatti sono state acquisite le dichiarazioni del cugino e omonimo del sacerdote, l’ex ras del clan Zagaria, poi diventato collaboratore di giustizia. Barone ha delineato un quadro non certo edificante del cugino nell’interrogatorio definendo di fatto un prete solo all’apparenza.

 

Il pentito infatti ha infatti descritto la debolezza del parente sacerdote per il gentil sesso: una passione che lo ha portato più a volte a intervenire, spesso anche con modi bruschi, per riportarlo sulla “retta via”. Lo fece ad esempio quando don Michele avviò una relazione con una donna divorziata. Non sarebbe stata l’unica dalla quale stare alla larga: nei verbali si fa riferimento anche alla moglie di un uomo del clan, che esercitava un certo fascino sul prete, nonostante egli frequentasse abitualmente molti affiliati.

 

Il figlio del boss per amico

Barone però aveva conoscenze, secondo il cugino, anche in altri clan. Il prete di Casapesenna, detenuto per lesioni e violenza sessuale nei confronti di alcune adepte, si sarebbe incontrato diverse volte con Camillo Belforte, figlio dell’ex boss di Marcianise Salvatore Belforte, poi pentitosi, anche se poi ha perso lo status di collaboratore.

“Don Michele frequentava assiduamente tra i vari malavitosi, il figlio di Salvatore Belforte, Camillo. – ha riferito l’ex braccio destro di Zagaria – La cosa ci preoccupava , atteso i rapporti del nostro clan con i Belforte”. Il sacerdote sospeso dal servizio è accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di almeno tre donne, tra cui una minore di 13 anni, durante sedute di preghiera e riti definiti esorcistici. Al prete – tuttora in carcere – è contestata anche l’aggravante dello sfregio permanente, che avrebbe causato, nel corso dei riti, all’orecchio della minore.