BAIA E LATINA. “La verità è che noi stiamo vivendo una grande disgrazia. Una doppia disgrazia. Da una parte perché Alessio è stato arrestato, dall’altra, e questo mi fa ancora più male, perché è morto quel povero sindacalista. Io e i miei genitori non facciamo che pensare a lui e alla sua famiglia. È un’angoscia che non conosce pace”. Lo dice in un’intervista a La Stampa Denise Angelone, la compagna del camionista Alessio Spaziano e madre delle sue due figlie. La famiglia vive a Baia e Latina.
“Il mio compagno non è un assassino, lui non voleva fare del male a quell’uomo – precisa – È stato un incidente, un drammatico incidente. Noi siamo gente onesta. Alessio è un ragazzo onesto. Non doveva andare com’è andata. Ha fatto tanti lavori anche umili perché quello che gli interessava era solo guadagnare onestamente lo stipendio. Poi si è preso la patente giusta ed è diventato camionista. Una vita di sacrifici per mantenere le nostre due bambine, Aurora di 4 anni e Sole, che compirà un anno il 23 settembre”.
Venendo ad Adil Belakhdim, “per me è come se fosse morto un mio parente tanto è il dolore – spiega Denise Angelone – tanta è la disperazione per quello che è successo. Ma conosco bene Alessio e so che lui mai avrebbe voluto uccidere quell’uomo. Si è trattato di una disgrazia, di una sciagura che si è abbattuta su due famiglie, la nostra e quella di quel poveretto”.
La compagna del camionista crede all’uomo che ha dichiarato di non avere avuto intenzione di uccidere e di essere scappato perché assalito dalla paura di essere linciato dai colleghi del sindacalista: “Lo conosco nel profondo e so che è una brava persona”