Skip to main content

ADDIO NIC. Giovane barman torna a casa dopo la tragedia: l’abbraccio della città in lacrime

 

 

MARCIANISE. Saranno celebrati domenica mattina presso la chiesa di San Simeone Profeta a Marcianise i funerali di Nicola Raucci, il 31enne barista deceduto a Cologno Monzese, in provincia di Milano dove si era trasferito.

La salma giungerà alle 9,30 in chiesa e mezz’ora dopo sarà celebrato il rito funebre. Nicola lascia i genitori affranti, la sorella Gilda e il fratello Pietro, anche lui barista e molto conosciuto in città.

Il giovane da qualche tempo lavorava in provincia di Milano nel settore della ristorazione, ed è stato trovato cadavere nell’appartamento in cui viveva. L’ipotesi seguita dagli investigatori è quella del gesto estremo.

Il saluto di don Antonio

Così don Antonio Piccirillo accoglie il ritorno nella Casa del Signore di Nicola, ragazzo molto amato in città: “Il saluto nella fede della comunità parrocchiale san Simeone Profeta in Marcianise, Domenica 20 Giugno 2021, ore 10:00.
In tante occasioni cerchiamo di rimandare l’incontro con Dio nella nostra vita; anche da cristiani non desideriamo di conoscere realmente il suo Figlio. Spesso dietro questi rimandi c’è la convinzione che il Signore ci porterà alla Croce o che non ce la eviti e, quindi, perché seguirlo? Se meditiamo la Parola di Dio, scopriremo invece che Lui viene a prenderci nell’esperienza della Croce. Che Dio non la vuole per noi. Non è Dio a metterci in situazioni di sofferenza, ma è colui che ci viene a salvare. Per caso, perché lo abbiamo scelto noi, o perché ci siamo ritrovati in condizioni di sofferenza, oppure ancora perché le abbiamo subite.
Egli viene a dare un significato a ciò che per noi, umanamente, non ne ha. Il vangelo ci insegna a non avere paura di affrontare la vita, di godere della sua sconfinata bellezza, ma anche di assaporare le sue infinite contraddizioni. Non è forse questo il messaggio che Gesù cerca di dare a Pietro, dicendogli: “Guarda che verrà il giorno in cui ti cingeranno le vesti e ti porteranno dove tu non vuoi. Ma tu vieni, seguimi” (cf.Gv 21,18)? A volte la vita ci mette nelle condizioni di fare quello che non vogliamo, di trovarci con le vesti cinte da qualcun altro.
E il Signore ci dice: “Non domandarmi di liberarti da queste persone, invece tu seguimi in quella situazione”. Ecco, arriva il momento in cui non chiediamo più di toglierci la sofferenza, ma di avere Gesù al nostro fianco e questo ci basta; arriva il momento in cui non chiediamo più di liberarci dalle contraddizioni della vita, ma di offrirle a Lui. Gesù dice a Pietro, cinto ai fianchi delle vesti da altri, come dice a me, “Tu vieni e seguimi”. Seguiamo Gesù quando rinunciamo a seguire noi stessi….e troveremo la Vita.
d. Antonio”