CASAPESENNA/CAPODRISE. Supermercati e clan, udienza in Cassazione. E’ giunto oggi davanti alla Suprema Corte il ricorso presentato dalla Dda ha chiesto l’arresto per i tre fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo, nipoti del capoclan Michele Zagaria, di Casapesenna; per i titolari dei supermercati Paolo Siciliano (di Capodrise e patron del marchio Pellicano) ed Alfonso Ottimo (di Frignano) e per Viola Ianniello, Michela Di Nuzzo (sua figlia) e Giovanni Merola (marito di quest’ultima).
I giudici dell’Antimafia hanno presentato ricorso in Cassazione contro il provvedimento con lo scorso 8 febbraio il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare liberando gli arrestati. L’Antimafia ha invocato il nuovo arresto, mentre il collegio difensivo, rappresentato tra gli altri dagli avvocati Claudio Sgambato, Nando Letizia e Federico Simoncelli, si è opposto anche alla luce delle ultime risultanze. La Corte si è riservata di prendere una decisione a stretto giro.
La ricostruzione del pentito
Così Michele Barone parlò dei rapporti tra Siciliano e gli Zagaria: “Ho conosciuto Paolo Siciliano nel 2001, dopo la scarcerazione, in quanto anche lui ha, talvolta, presenziato ad alcuni incontri insieme a ZAGARIA Pasquale e CAPALDO Filippo. Devo precisare, però, di aver incontrato SICILIANO Paolo meno volte rispetto ad OTTIMO Alfonso e devo altresì puntualizzare che a questi incontri a cui ho presenziato, SICILIANO Paolo, pur essendo conosciuto da ZAGARIA Pasquale, aveva un grado di conoscenza più approfondito con CAPALDO Filippo. In sostanza, ZAGARIA Pasquale conosceva SICILIANO Paolo in quanto amico di CAPALDO Filippo con il quale, quest’ultimo era socio. Questa circostanza mi venne riferita direttamente sia da ZAGARIA Pasquale e sia da CAPALDO Filippo e del resto ne avevo conferma quando presenziavo agli incontri che avvenivano tra costoro, in cui SICILIANO Paolo mostrava di essere molto amico di CAPALDO Filippo.
Per farle comprendere in base a cosa io affermi ciò le dico che sovente capitava che SICILIANO Paolo e CAPALDO Filippo giungessero agli incontri, che le ho detto, con l’autovettura di CAPALDO Filippo. Oltretutto i due si spostavano spesso insieme in quanto in caso di controlli delle FF 00. avrebbero potuto agevolmente giustificare la loro compagnia con il fatto che SICILIANO Paolo era un gestore di supermercato e CAPALDO Filippo un rivenditore di bibite, suo fornitore. CAPALDO Filippo, inoltre, in quel periodo era anche incensurato e quindi non vi erano motivi per non frequentarsi anche in pubblico. Come ho detto per OTTIMO Alfonso, anche SICILIANO Paolo era un socio della famiglia ZAGARIA ed in particolare di CAPALDO Filippo nella gestione di alcuni supermercati uno dei quali mi pare fosse situato a S. M C. V. ed un altro a Marcianise se non erro. Ovviamente, SICILIANO Paolo era un socio di fatto di CAPALDO Filippo e questa circostanza mi venne riferita fin dall’inizio della mia conoscenza da ZAGARIA Pasquale, prima, e da CAPALDO Filippo, dopo. Nel 2004, poi, per le stesse ragioni che ho già detto in precedenza a proposito di OTTIMO Alfonso, smisi d’incontrare SICILIANO Paolo.
Tuttavia, ebbi modo di parlare di SICILIANO Paolo all’interno del carcere di S. M C. V. nelle stesse circostanze in cui avevo parlato di OTTIMO Alfonso. In altre parole quando mi sinceravo con CAPALDO Filippo della fiducia che ZAGARIA Michele continuava a riporre nei confronti di OTTIMO Alfonso, facevo dei collegamenti anche con SICILIANO Paolo dal momento che entrambi gestivano dei supermercati in società con la famiglia ZAGARIA. Ebbene, anche per SICILIANO Paolo, CAPALDO Filippo mi confermava che i rapporti erano inalterati e che quindi capii che SICILIANO Paolo continuava a gestire dei supermercati per co11to della famiglia ZAGARIA ed in particolare con CAPALDO Filippo. Non ho più parlato di SICILIANO Paolo con nessuno dal 201o per le stesse ragioni che ho riferito prima parlando di OTTIMO Alfonso”