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NOME E DETTAGLI. Brucia auto dell’ex, video immortala tutto: è già sotto processo

 

L’AGGIORNAMENTO

MARCIANISE. Sono prove schiaccianti quelle portate dai carabinieri di Marcianise a carico di Giuseppe Nasta, 46enne di Marcianise con altri precedenti a suo carico e peraltro già sotto processo. Per questo motivo è stata la Corte di Appello a disporre l’aggravamento della misura cautelare.

Nasta era finito già in carcere nel novembre 2019, per un’ordinanza di custodia cautelare. Nel luglio 2020 gli erano stati concessi gli arresti domiciliari ed in meno di un mese era tornato libero con obbligo di firma. Dopo meno di un anno però per lui si sono spalancate le porte del carcere per l’incendio dell’auto della sua ex che già lo aveva denunciato.

Decisivo un filmato estrapolato da una telecamera che riprende alcune fasi dell’azione.

IL PRIMO LANCIO

MARCIANISE. Nella giornata del 29 maggio u.s. in Marcianise, i carabinieri della locale Stazione Carabinieri – Compagnia di Marcianise, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione di misura cautelare, applicativa della custodia in carcere, emessa dalla Corte di Appello di Napoli su richiesta della Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, nei confronti di GIUSEPPE NASTA classe ‘74, in relazione al reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna.

 

Il provvedimento è scaturito dall’attività investigativa svolta con tempestività dalla Stazione Carabinieri di Marcianise, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, a seguito dell’incendio dell’autovettura della donna.

 

Le indagini sviluppate attraverso l’escussione di persone informate sui fatti e accertamenti di riscontro, hanno permesso di documentare le condotte del destinatario di provvedimento cautelare – già sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i reati di atti persecutori lesioni e danneggiamento commessi nei confronti della medesima donna nel 2019 – nei confronti del quale sono emersi gravi indizi di colpevolezza. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.