San Felice a Cancello. Stamani in piazza a San Felice centro sarà celebrata la festa della Repubblica, la Protezione civile locale non ci sarà, il coordinatore Ferdinando Mari in una lettera aperta ai consiglieri spiega i motivi
Cari Consiglieri Comunali, qualche giorno fa, come si evince dalla foto, vi è stato un principio di incendio lungo la strada collinare. Siamo stati contattati dalle Forze dell’Ordine che ci hanno chiesto se avevamo mezzi e attrezzi per intervenire. Purtroppo non è stato possibile. Penso sappiate tutti che il Corpo di Protezione Civile Comunale non è nelle condizioni di poter operare ed intervenire in nessuna di quelle condizioni in cui è richiesta la presenza per garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente. E questo non è una cosa che fa onore al nostro paese. Nonostante le reiterate richieste e sollecitazioni fatte giungere al primo cittadino, a tutt’oggi i volontari, 50 unità, sono scoperti di polizza assicurativa, sprovvisti di divise, di mezzi e attrezzi necessari per le varie emergenze che possono verificarsi sul territorio, non possono frequentare alcun corso di formazione, così come previsto dalla normativa, ma la cosa più grave, non hanno ancora una sede idonea e attrezzata.
Non vi è l’impegno e la preoccupazione di rendere operativamente efficace il Corpo di Protezione Civile Comunale ma si preferisce utilizzare altre organizzazioni, provenienti anche da fuori Comune, alle quali si concede tutto: strutture comunali e incentivi economici. A che scopo? Forse non si ha a cuore la crescita del proprio paese?
E’ fuori da ogni logica razionale non valorizzare e non utilizzare la Protezione Civile Comunale. Basta spostare lo sguardo ai Comuni a noi limitrofi per renderci conto come questo Corpo è ben organizzato e utilizzato, tanto da essere il vanto della Valle.
Oggi è il 2 Giugno, Festa della Repubblica, anche in questa occasione i responsabili, seppur sollecitati, preferiscono schierare in piazza altre organizzazioni non con fini specifici come la Protezione Civile e tenerci fuori a guardare.
Non essere presenti nel nostro paese, non poter rendere alcun servizio ai nostri concittadini, non poter onorare la Repubblica per noi è motivo di grande amarezza oltre che a certificare un’altra sconfitta per l’intera San Felice a Cancello che Voi Tutti rappresentate.
Ad ogni lecita e legittima richiesta ci viene risposto sempre con lo stesso ritornello: non vi sono soldi. Per altre cose però, forse pure legittime, i soldini si trovano. Già in periodo di lockdown, per essere utili al nostro paese, con senso di responsabilità e di amore verso i nostri concittadini bisognosi di attenzioni, alcuni di noi si sono autotassati per far fronte all’emergenza e l’assessore di quel periodo ne è testimone.
Vogliamo sperare che questo appello a Voi eletti e rappresentanti di tutti i cittadini di San Felice a Cancello possa sortire l’effetto tanto sperato: finalmente poter dar vita ed organizzare anche a San Felice a Cancello un Corpo di Protezione Civile degno di tale nome.
Il Coordinatore Ferdinando Mari
e il Gruppo Operativo periodo “lockdown”