Nella circostanza era stato contattato su WhatsApp per definire i dettagli di quel contratto. Come da indicazioni fornite dall’agente assicurativo, aveva effettuato il pagamento tramite ricarica su PostePay e, nel giro di brevissimo tempo, aveva ricevuto copia della polizza, tra l’altro, apparentemente emessa da una nota compagnia assicurativa.
L’accorto automobilista decideva però di effettuare una verifica tramite il sito ufficiale della Motorizzazione Civile e qui l’amara scoperta: quella polizza risultava essere inesistente. Decideva allora di rivolgersi alla Polizia di Stato. Gli accertamenti esperiti dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Fiuggi permettevano di accertare, oltre alla falsità della suddetta polizza, che il codice agenzia era inesistente, come pure quello di subagenzia, nonché lo stesso numero di polizza era completamente artefatto nella composizione.
Inoltre i poliziotti risalivano anche all’identità dell’intestatario dell’utenza di telefonia usata per inviare i messaggi, una 21enne albanese residente in provincia di Caserta con numerosi pregiudizi di polizia per truffe commesse con lo stesso modus operandi, e dell’intestatario della carta prepagata utilizzata per incassare la somma di denaro, un 49enne della provincia di Napoli. Entrambi venivano indagati per truffa e falsità materiale commessa dal privato in concorso.