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Don Alfonso lascia la sua parrocchia: “Devo operarmi, ho il cancro”. La lettera commovente alla sua gente

RIARDO. Un congedo momentaneo perchè ora don Alfonso ha bisogno della forza di tutti per sconfiggere il nemico più infido. Il parroco della chiesa di Santa Maria a Silice a Riardo.

Questo l’estratto della lettera: “E’ il momento di salutarci di dirci ‘ciao a presto’ perchè sto per ricoverarmi presso l’azienda ospedaliera Monaldi di Napoli presso cui nel corso della prossima settimana subirò un intervento chirurgico. E’ dalla fine dell’estate che sono stato visitato dalla “grazia di un cancro” – i drammi della nostra vita recano con sè innumerevoli doni – e ho cercato di condividere con voi tutto questo percorso doloroso nell’alternaza di chemio, visite, esami diagnostici.

La mia parrocchia è la mia famiglia con le sue luci e le sue ombre. Vi voglio bene così come siete. In questi cinque anni mi è parso di servirvi, mi sono sforzato di farlo ogni giorno, nonostante le mie personali difficoltà. Ho cercato di “riaccendere Riardo”. Spero che attraverso questo dramma personale anche voi, mia amata comunità insieme con me, possiate progredire in umanità e santità.”

La vicinanza dell’amministrazione

“Don Alfonso,
è giunto il momento di fermarsi in un’altra stazione della Sua personale via Crucis. Lei ha affidato la Sua vita al Signore, che ha illuminato e continua ad illuminare il Suo cammino, in un disegno divino a noi non comprensibile. Dinanzi alle umane difficoltà e sofferenze la nostra condizione umana non ne comprende il motivo o la ragione. Ma, la fede in Cristo morto e Risorto deve essere la chiave che apre la porta della consapevolezza che nulla avviene per caso, ma tutto rientra in un percorso di prove alle quali siamo chiamati per verificare quanto siamo disposti a sacrificare per modellare la nostra vita all’insegnamento offertoci dal Vangelo di Dio.
L’Amministrazione comunale, interpretando i sentimenti di ogni Riardese, in questo particolare momento, Le conferma che rimane qui ad aspettarLa; non abbia preoccupazioni; viva questa prova con gli occhi di una rafforzata fede e dopo la convalescenza, mentre tutto sarà solo un ricordo, Lei sicuramente ritornerà con rinnovato vigore ad essere il pastore della nostra Comunità”