Prata Sannita/Ailano. I carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese (CE) hanno arrestato una coppia di imprenditori agricoli per detenzione di un’ingente quantità di sostanze stupefacenti destinate alla successiva rivendita e per il reato di coltivazione per il commercio senza autorizzazione.
I militari delle Stazioni di Ailano (CE) e Prata Sannita (CE) nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno notato movimenti sospetti presso una casa privata sita in località Roccavecchia del comune di Pratella (CE). Dopo aver acclarato la presenza dei componenti del nucleo familiare, i carabinieri hanno sorpreso un uomo e una donna, rispettivamente marito e moglie, mentre effettuavano lo spostamento di alcuni involucri da un capannone ad un terreno poco distante.
Terminate le operazioni di spostamento l’uomo ha iniziato a rimuovere del terreno dove poco prima era stato notato spostare gli involucri.
L’intervento dei carabinieri ha interrotto le operazioni medianti le quali i due stavano tentando di occultare, ricoprendoli con il terreno, 3 bidoni in materiale plastico a tenuta stagna, al cui interno erano stivate 61 confezioni di cellophane termosaldate contenenti chilogrammi 33,00 di infiorescenze essiccate di marijuana e grammi 480 di cocaina.
I militari hanno quindi perquisito il contiguo capannone dove sono state rivenute buste in cellophane, una macchina per il sottovuoto e vari bilancini di precisione, tutti strumenti necessari per il confezionamento dello stupefacente.
I militari hanno poi raggiunto il vicino centro di Pettoranello del Molise (IS) dove, unitamente ai carabinieri della Stazione di Carpinone (IS), all’interno della zona industriale, hanno scoperto una struttura dismessa di circa 100 mq dove era stata costruita una serra agricola per la coltivazione di piantine di canapa indiana.
Sono state quindi trovate 550 piantine di marijuana di varie specie nonché si è scoperto che l’immobile era stato trasformato a serra agricola con impianti tecnologicamente avanzati per la coltivazione; le piantine infatti messe a dimora in un ambiente a tenuta ermetica, dotata di impianti di climatizzazione e stabilizzazione dell’umidità nonché irradiata da lampade speciali per favorire la fotosintesi clorofilliana, venivano alimentate da un sistema idrico a circuito chiuso con addizione di fertilizzanti chimici in attesa della produzione delle infiorescenza dalle quali ricavare altre sostanze stupefacenti. Le piantine, a termine del ciclo vegetativo della durata di circa 45-60 giorni, avrebbero consentito di estrarre circa 1000 chilogrammi di marijuana di varie specie ad altissimo contenuto di T.H.C.
Gli arrestati sono stati, rispettivamente, l’uomo accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE) e la donna posta agli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità giudiziaria.