NAZIONALE. Un metro rimane la distanza minima da adottare per evitare il contagio ma sarebbe opportuno aumentarla “fino a due metri, laddove possibile e specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo” per la circolazione di varianti del virus SarsCov2.
Lo afferma il documento “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione”, realizzato da Inail con Iss, ministero della Salute e Aifa. Andrebbero vaccinate, secondo il documento anche “le persone con pregressa infezione da SARS-CoV-2 confermata da test molecolare, indipendentemente se con Covid-19 sintomatico o meno”.
“E’ possibile considerare la somministrazione di un’unica dose – sottolinea il report – purche’ la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa”