San Felice a Cancello/Maddaloni. Operazione dei carabinieri della stazione di Maddaloni del maresciallo Domenico Di Carluccio, ieri pomeriggio, ordinanza agli arresti domiciliari per un 44enne di Cancello Scalo, Gioacchino Campana De Lucia.
Il raid avvenne lo scorso 13 giugno ai danni del noto negozio di casalinghi, Kin Kin, in via Napoli a Maddaloni. La rapina andò a segno, l’uomo fece irruzione con un coltello. Dopo una lunga attività di riscontro, molto articolata, i carabinieri maddalonesi lo hanno incastrato.
Campana De Lucia entrò nello shop bardato con occhiali, sciarpa e occhiali di cassa, minacciò tutto e portò via il cassetto dei soldi e 300 euro in contanti. Ancora una volta viene fatta luce su una rapina a Maddaloni. Per il 44enne sono scattati gli arresti domiciliari.
La ricostruzione della Procura
Campana De Lucia, residente nella frazione di Cancello Scalo (zona via Botteghino) ha messo a segno, secondo la Procura, la rapina in via Napoli lo scorso 13 giugno. In quelloccasione sulla base della denuncia sporta dal proprietario del negozio Kin&Kin gli investigatori hanno appurato che verso le 16 si introduceva nel negozio un ragazzo, di circa 1,70 d’altezza, con cappello e occhiali da sole, che si dirigeva verso il registratore di cassa. Una volta raggiunto il bancone, il rapinatore puntava un coltello di 20 centimetri alla gola del negoziante, minacciandolo di morte: in questo modo riusciva ad appropriarsi dell’incasso, sottraendo il registratore di cassa.
I carabinieri hanno acquisito le registrazioni del sistema di videosorveglianza del negozio cinese e di quello limitrofo (Penny Market): sulla scorta delle risultanze emerse dalla visione dei filmati, gli investigatori riuscivano a estrapolare parte del numero di targa dell’auto, anche se il fuggitivo aveva modificato alcune lettere con del nastro isolante.
Dopo aver effettuato diverse combinazioni sulla serie alfa-numerica, è emerso che si trattava di una Fiat Panda di proprietà di Gioacchino Campana De Lucia. La polizia ha estrapolato il volto dell’uomo della banca dati ed è stato immediatamente riconosciuto dal negoziante rapinato. Dalla mappatura del segnale Gps è stato effettivamente accertato che il veicolo aveva percorso lo stesso tragitto ricostruito dal confronto delle telecamere dei due negozi.