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Signori della droga indeboliti e famiglie spinte dal clan: cosa cambia tra la città del Foro e l’agro

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CAPUA. Signori della droga indeboliti dai pentimenti e dagli arresti e Casalesi che si insinuano negli affari del territorio grazie alle storiche famiglie.

E’ questo il quadro tracciato dal dossier semestrale della Direzione Investigativa Antimafia per l’area tra Capua, Santa Maria Capua Vetere e l’agro caleno: “A Santa Maria Capua Vetere sono presenti il gruppo DEL GAUDIO-Bellagiò (per lo più dedito alla vendita di stupefacenti) e l’antagonista FAVA, significativamente indebolito dalla scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da affiliati di spicco. Nell’area dei Comuni di Pignataro Maggiore, Vitulazio e Sparanise permane l’incidenza del clan LIGATO che, grazie all’intraprendenza criminale delle nuove generazioni, si è recentemente contraddistinto per una rinnovata operatività nel settore delle estorsioni. Legato ai LUBRANO da vincoli familiari, il sodalizio ha sempre mantenuto una posizione controversa col clan dei CASALESI, tanto che, in alcuni casi, ci sono state anche situazioni conflittuali, soprattutto con la famiglia SCHIAVONE.

 

Proprio riguardo a queste dinamiche, il 19 maggio 2020 i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un esponente apicale del clan SCHIAVONE in quanto mandante dell’omicidio di un elemento di vertice della famiglia LUBRANO, avvenuto il 14 novembre 2002 nell’ambito dello scontro tra il clan LUBRANO-LIGATO e quello dei CASALESI172 per il controllo delle attività illecite nel comune di Pignataro Maggiore. Nel contesto di Sparanise, Calvi Risorta e Teano è attiva, attraverso propri referenti, la famiglia PAPA, storicamente federata con i CASALESI. Il 20 giugno 2020 la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere174 a carico di n. 7 persone ritenute responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tra gli indagati figura un elemento carismatico della criminalità dell’alto casertano, già ex cutoliano, ritenuto referente a Teano del clan PAPA.”