L’AGGIORNAMENTO
Capodrise/Casapulla. Colpo di scena al Riesame nell’inchiesta su supermercati e clan. La dodicesima sezione del Tribunale della Libertà ha cancellato con un colpo di spugna le ordinanze a carico di 6 degli 8 arresti. Scarcerati i tre fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo e i maddalonesi Michela Di Nuzzo, Giovanni Merola (unico ai domiciliari), Viola Ianniello. Buone possibilità dunque anche per Paolo Siciliano, il patron di Pellicano la cui posizione sarà discussa nei prossimi giorni.
Revocate le ordinanze per tutti, dunque, dopo le istanze presentate dai legali Stellato, Letizia, Iodice e Dessi.
IL PRIMO LANCIO
CASAPESENNA/CAPODRISE. Quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva sul fronte dell’inchiesta sulle infiltrazioni del clan Zagaria nella gestione dei supermercati in provincia di Caserta. In queste ore infatti saranno discussi i ricorsi al Riesame presentati dai fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, che hanno chiesto la scarcerazione.
Sempre in queste ore si discutono anche le posizioni di Michela Di Nuzzo, della madre Viola Ianniello e del marito Giovanni Merola. A fine settimana dovrebbe essere la volta dell’imprenditore di Capodrise, Paolo Siciliano, patron del marchio Pellicano: la sua istanza di scarcerazione è stata depositata al tribunale del Riesame, che in queste ore vedrà sfilare i difensori degli indagati, tra i quali gli avvocati Nando Letizia, Giuseppe Stellato e Federico Simoncelli.
Le accuse
Secondo l’impianto accusatorio della Dda il clan dei Casalesi avrebbe messo da anni le mani sul settore della distribuzione alimentare, tra le province di Caserta e Napoli. Le otto persone arrestate (7 in carcere, 1 ai domiciliari) rispondono di associazione camorristica, riciclaggio e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa.
L’indagine
L’operazione, denominata “Scettro”, ha fatto luce sugli affari illeciti del 44enne Filippo Capaldo, nipote prediletto del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria, ed erede dell’impero malavitoso creato dallo zio. Capaldo, piu’ volte condannato quale reggente del clan, e’ stato arrestato stamattina. In cella anche i fratelli Nicola, di 40 anni, e Mario Francesco, 29, gli imprenditori Alfonso Ottimo, 55, e Paolo Siciliano, 56. Quest’ultimo e’ titolare della “Distribuzione Siciliano Srl”, che opera nell’ingrosso di prodotti alimentari nelle catene di supermercati “Pellicano” e “Jolly Market”, presenti con 21 punti vendita tra Caserta e Napoli. In carcere anche le “contabili” di Capaldo, la 34enne Michela Di Nuzzo e la madre, Viola Ianniello, 56 anni.
Ai domiciliari il marito della Di Nuzzo, Giovanni Merola, 45 anni che gestiva con la moglie un conto corrente in cui finivano i soldi di Capaldo. Questi – secondo gli investigatori – avrebbe portato avanti la vocazione imprenditoriale del clan Zagaria anche dal carcere, continuando a impartire direttive tramite i fratelli Nicola e Mario Francesco. Il nuovo capoclan era in societa’ con Siciliano, gestore di decine di supermercati, ed ha costituito diverse societa’ (intestate a prestanomi) produttrici di beni alimentari che rifornivano i supermercati.