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Capaldo-Siciliano, rottura sul pane: “Ha tolto gli altri forni. Giocattolo si è rotto”

 

CASAPESENNA/CAPODRISE. Soldi e pane: erano diventati due argomenti in grado di incrinare l’asse tra i Capaldo e il patron dei supermercati Pellicano, Paolo Siciliano. Dalle conversazioni intercettate e contenute nell’ordinanza notificata la scorsa settimana emerge che Filippo Capaldo aveva richiesto a Paolo Siciliano di restituirgli l’ulteriore somma di trentamila euro prima di Pasqua. Siciliano si era verosimilmente giustificato affermando di non aver restituito il denaro fino ad allora in quanto non era andato nessuno a chiederglielo, suscitando poi l’irritazione di Filippo Capaldo: ” Gli ho detto: “Non è venuto nessuno perché io dissi che non ci stavo! E come venivano questi due se non glielo dicevo io? … “

In un’altra conversazione Filippo Capaldo commenta con il fratello che la collaborazione con Sicliano era un tempo fondata sulla reciproca “trasparenza”, ma che oggi il “giocattolo” si era rotto, a causa del comportamento scorretto tenuto dall’imprenditore di Capodrise nei suoi confronti: ” … Non iniziamo nessun tipo di discorso io e te perché su questa cosa qua, te lo torno a ripetere, non lo iniziamo questo discorso! Io ti posso ascoltare, ti posso fare! Tu hai detto che stai parlando … tu dici un’altra volta trasparente, trasparente, non siamo trasparenti io e te quindi è rotto il giocattolo quindi questo trasparente non lo teniamo!”.

In particolare, Filippo racconta di avere contestato a Paoluccio alcune modifiche, realizzate durante la sua detenzione, da lui non autorizzate in ordine alla scelta dei fornitori, tra i quali, in particolare, dodici panifici sostituiti dal Siciliano con un forno scelto da lui.