L’AGGIORNAMENTO
PORTICO DI CASERTA. In data odierna, personale del Commissariato di Marcianise, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 26.1.2021 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di S.N., classe 1997, poiché ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione in danno dei propri genitori S.G. e V.T..
Le indagini che hanno condotto all’adozione della misura restrittiva in carcere hanno evidenziato che il ragazzo, tossicodipendente e pluripregiudicato per reati anche contro il patrimonio, reiterava con violenza e minaccia continue richieste di danaro ai danni dei propri genitori, procedendo in alcuni casi anche ad appropriarsi in maniera furtiva di beni d’ingente valore di loro proprietà. Negli ultimi tempi le richieste del figlio erano incrementate fino a pretendere, persino con la minaccia di incendiare l’abitazione, il versamento di somme pari ad euro 100,00 giornaliere.
Per tale motivo le vittime, esausti ed impauriti, si determinavano a denunciare i fatti all’Autorità Giudiziaria che, all’esito di una rapida attività d’indagine, richiedeva la misura cautelare, ritualmente disposta dal Gip ed eseguita. L’indagato residente insieme ai genitori a Portico di Caserta, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
IL PRIMO LANCIO
PORTICO DI CASERTA. Una storia che di solito viene sviscerata in contesti di degrado sociale o comunque di difficoltà economiche. Invece stavolta le vittime sono due noti professionisti di Portico di Caserta, ora in pensione, che si sono visti costretti a denunciare il figlio 23enne, finito ora in manette.
Le forze dell’ordine hanno infatti notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di N.S., accusato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Stando a quanto ricostruito sulla base delle testimonianze dei genitori, il ragazzo chiedeva continuamente soldi minacciando i genitori, ora in pensione. A volte voleva 20 euro, altre 100 euro, ma ogni scusa era buona per pretendere il denaro.
E quando i soldi venivano negati perdeva letteralmente le staffe sparendo per qualche giorno o minacciando addirittura di bruciare casa e di distruggere tutto. Dalle molestie alle aggressioni fino ai furti di oggetti preziosi: in quadro simile i genitori si sono visti costretti a ricorrere alle forze dell’ordine. Il 23enne è stato ora tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere in attesa dell’interrogatorio di garanzia.