Skip to main content

Coniugi teste di legno per i nipoti del boss: ecco a quanto ammontavano i conti correnti a loro intestati

Maddaloni/Casapesenna. Era la 34enne Michela Di Nuzzo il vero trait d’union nei legami tra l’imprenditore Paolo Siciliano, re dei supermercati in provincia di Caserta e la famiglia Zagaria/Capaldo.

Nella sua disponibilità e in quella del marito c’erano i conti correnti che servivano come bancomat per la famiglia Capaldo, i nipoti dell’ex primula rossa Michele Zagaria. Stesso discorso per la madre della Di Nuzzo, la Viola Ianniello.

 

Aveva poco stima del marito, comandava lei

I conti erano intestati al marito Giovanni Merola, ma lei aveva il ruolo di head of operations, con poca stima del coniuge, come si evince in un’intercettazione telefonica tra lei e la sorella in merito ad un incontro che lo stesso Merola doveva avere con il nipote di Zagaria, Filippo Capaldo: “Ma cosa si
aspetta? Si aspetta che Filippo gli è riconoscente per quello che gli ha fatto e che gli dà “qualche pappagallo sopra il comò”?

Al 5 febbraio 2020, Giovanni Merola risulta aver sottoscritto 295.000 euro in buoni e polizze collegate al deposito delle Poste Italiane a lui intestato. Conto a Maddaloni. Un conto aperto nel 2008 con un versamento di 30 mila euro.

In precedenza Merola, avendo tutti questi soldi, era stato contattato da una dipendente di Poste per fare degli investimenti su quell’importo liquido, è lui stesso a dirlo alla congiunta: “, la donna gli ordina di non fare assolutamente niente :” Adesso non è proprio il momento, non devi fare né
investimenti e … non niente, non pensare a nessuno”. 

C’era assoluta sproporzione fra tali depositi e la situazione reddituale e patrimoniale dei coniugi, lui faceva il mercatale.

Intestato a Merola Giovanni, aperto in data 15.01.2017, un conto corrente  presso Banco di Napoli spa di Maddaloni, rispetto al quale la moglie risulta delegata ad operare che presentava un saldo attivo, alla data del15.1.2020, di 314.031,88 euro.

Tanti soldi quindi che la Di Nuzzo versava poi ai Capaldo.

La stessa Di Nuzzo fu contattata dall’impiegata della banca per via di tutti quei soldi per cercare di sapere se voleva fare un investimento, così fu convocata, c’è anche un’intercettazione a riguardo.

Così la 34enne si sfoga con la sorella a proposito di quell’incontro: “Ma tenere i soldi sul conto è
un reato? E’ vietato?” “Mio marito li vuole tenere sul conto, che te ne fotte a te!”.

Sempre la Di Nuzzo aveva rapporti diretti non solo con i Capaldo ma anche con la sorella di Michele Zagaria, e si recava a Casapesenna per consegnare i soldi.

 

I 30 mila euro prelevati dal fratello di Siciliano

 

E’ invece Ianniello Viola a consegnare a Capaldo Filippo, secondo le sue immodificabili direttive, la somma di curo 30.000 00 prelavata dalla zia su indicazione di Paolo Siciliano dal fratello Giuseppe presso l’azienda del primo.